domenica 30 marzo 2014

Percorso didattico differenziato con esonero (da non confondere con la "dispensa") dall’insegnamento della lingua straniera viene richiesto spesso nelle diagnosi e dai genitori per le evidenti difficoltà d'apprendimento. 

Cosa è giusto? Qual è la scelta migliore da intraprendere?

Nonostante le normative sulla disabilità e sui DSA consentono tale pratica, questa non per altro comporta ripercussioni molto pesanti sul persorso formativo dell'alunno. Infatti chi si presenta agli esami di stato con una dispensa totale di una discplina come la lingua inglese, non consegurà mai un diploma equipollente ma un certificato che attesta il conseguimento del persorso scolastico.

Quindi l’esonero comporta conseguenze pesanti, come prospetta l’avvocato Salvatore Nocera in un articolo “Altro punto non esplicitato, ma importantissimo, è quello concernente gli alunni con DSA che conseguono l'attestato agli esami finali di Stato. Qui è chiaro - e non ci sono dubbi - che tali alunni non potranno iscriversi all'università, neppure se una norma amministrativa lo consentisse, poiché quest'ultima sarebbe illegittima, sia per violazione della legge sugli accessi universitari, sia per disparità di trattamento nei confronti degli alunni con disabilità con semplice attestato, ai quali giustamente è precluso l'accesso all'università”.

Considerando che l'esonero comporta tale "blocco formativo di prosecuzione degli studi" conviene adottare nel PDP  (Piano Didattico Personalizzato), per gli alunni con DSA, un persorso alternativo con dispense e l'utilizzo di strumenti compensativi... per questo motivo vi consiglio di leggere bene la normativa e consultare questo documento edito AID che affronta l'argomento e consiglia il giusto percorso da intraprendere... clicca qui: INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE E DSA.

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