• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

giovedì 14 luglio 2016

Sussiste molta confusione sui diversi operatori della scuola che spesso intervengono nella cura dei bisogni dei nostri figli o alunni con disabilità, in questo articolo cercheremo di capire meglio la differentra tra l'assistente ad personam e l'assistente igienico personale, poichè molto spesso vengono confuse e associate tra loro.

L'assistenza all'autonomia e alla comunicazione è fornita da assistente ad personam (stesso significato con entrambi le denominazioni), il quale fornisce assistenza specialistica e collabora con l'attività dell'insegnante di sostegno per raggiungere gli obiettivi educativi e didattici. L'assistente all'autonomia e alla cominicazione non è altro un operatore - educatore che facilita la comunicazione dello studente disabile con le persone che interagiscono con lui, stimola lo sviluppo delle abilità nelle diverse dimensioni dell'autonomia di base e sociale, media tra l'allievo con disabilità ed il gruppo classe per potenziare le relazioni tra pari, lo supporta nella partecipazione alle attività scolastiche, partecipa alla programmazione didattico-educativa e gestisce le relazioni con gli operatori psico-socio-sanitari, in vista di progetti di intervento.
La figura nasce dall'art. 42 del DPR 616/1977 - Assistenza ai minorati psico-fisici e dall' art. 13 della Legge n. 104/1992 - Obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali. Tradizionalmente  ne sono stati destinatari gli studenti con disabilità di comunicazione; col tempo, però, la corretta lettura delle norme ha consentito la diffusione dell'assistente all'autonomia e alla comunicazione anche in presenza di altre tipologie di significativa disabilità . 

A questa figura professionale competono compiti specifici che lo differenziano dall'insegnante di sostegno, con cui deve però cooperare in sinergia, secondo gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato. Le sue funzioni devono essere anche distinte da quelle dell'assistente di base, igienico-personale, affidate invece ai collaboratori scolastici o personale aderente alle cooperative di zona.  
In particolar modo l'Assistente Igienico personale risulta una figura quantomai controversa, che dovrebbe assistere il bambino disabile all’interno della struttura scolastica. Il problema è rappresentato dal fatto che, spesso, l’attribuzione di tale figura assistenziale desta parecchia confusione. Spetta al dirigente scolastico o all’Ente locale (che per la scuola dell’infanzia è il Comune di residenza del bambino) la nomina di detta figura? In Sicilia, la vecchia Legge Regionale, ha reso ancora più complicata la ricerca delle responsabilità in quanto, di fatto, non si obbliga il Dirigente scolastico a livello “coercitivo” ma semplicemente lo si “invita” a garantire il servizio. Dall’altro lato, i Comuni di residenza, che devono fare spesso i conti con le proprie casse, riconoscono in questo mancato allineamento dei Dirigenti scolastici, una sorta di “scudo” dietro cui proteggersi di anno in anno, con il rimando di responsabilità agli Enti locali a causa della mancanza di idoneo personale formato all’interno della scuola.

FISH - “In Italia il problema assai controverso è stato risolto con il CCNL del 2003, confermato col CCNL del 2007 art 47,48 e Tabella A e seguenti CCNL, secondo i quali tutti i collaboratori e collaboratrici scolastiche hanno l’obbligo di accompagnare gli alunni con disabilità da fuori a dentro la scuola e viceversa e dentro i locali della scuola. Per l’assistenza igienica, invece, occorre un incarico del Dirigente scolastico, trattandosi di attività specialistica.
In Sicilia la questione è ancora più complicata. Infatti ,qui, in forza dell’autonomia regionale , è stata emanata laL. 5/11/2004 n. 15 che, all’art 22, stabilisce che l’assistenza igienica è a carico dei Comuni per la scuola di base e delle province per la scuola superiore, senza eccezione alcuna.La cosa è stata talmente innovativa che è stata emanata la Circolare n. 3 del 27 Marzo 2005 nella quale si ribadisce questa singolare innovativa soluzione; però alla fine si precisa ( in ciò attenuando il rigore della propria legge regionale) che i Dirigenti scolastici , prima din chiedere agli Enti locali, l’assegnazione di personale ad hoc, debbono fornire una dichiarazione agli stessi circa la presenza di collaboratori “ formati e disponibili”.Il termine “ disponibili” è, come sempre , ancora equivoco, non chiarendo se trattasi di una disponibilità oggettiva, dovuta alla presenza di tale personale nella scuola o soggettiva, nel senso della volontà o meno del personale di svolgere tali mansioni.
Per questo motivo anche in Sicilia si è stipulata un’Intesa , il23 Giugno 2005, fra Regione siciliana, ANCI ed UPI regionali, Sindacati , nonché il Forum del Terzo Settore ed il Coordinamento delle associazioni regionali di persone con disabilità e loro familiari.
Nell’intesa si ribadisce il carattere suppletivo di ricorso agli Enti locali poiché si riconosce preliminarmente l’applicazione del CCNL del 2003,che pone a carico dei collaboratori scolastici e delle collaboratrici   l’obbligo di svolgere l’assistenza scolastica con l’obbligo di frequentarwe un apposito corso di aggiornamento di circa 40 ore, previo incarico del dirigente scolastico che deve assegnare un contributo economico di circa 1000 euro annui.   Dopo aver constatata l’ indisponibilità del personale ausiliario della scuola ( indisponibilità non soggettiva – voglio o non voglio – ma oggettiva – mancanza di personale aggiornato ), allora ci si può rivolgere ai Comuni per chiedere l’assegnazione di personale per l’assistenza igienica. Anzi si prevede la possibilità di stipula di convenzioni fra scuole ed Enti locali che provvedono a dare alle scuole un assegno ad personam di circa 750 euro.
Oggi però, i corsi dovrebbero essere stati ormai svolti e comunque, un Dirigente scolastico saputo all’atto dell’iscrizione ( Gennaio o Febbraio) che un alunno con disabilità necessita di assistenza igienica, deve immediatamente porre in essere le procedure con l’Uff scolastico provinciale e Regionale per l’avvio di un corso di aggiornamento al quale debba partecipare un collaboratore ed una collaboratrice scolastica ( per il rispetto del genere degli alunni).deve quindi dare incarico ai due prescelti, sulla base di un’assemblea sindacale, di svolgere tale attività al termine del corso, col corrispettivo diritto al compenso che, dopo la sequenza sindacale del 2008 è divenuto pensionabile.
Qualora i collaboratori prescelti si rifiutino di svolgere il corso o nessun collaboratore accetti l’incarico, a mio avviso, il Dirigente , che ha l’obbligo del risultato di qualità di funzionamento della scuola, deve riformulare l’ordine di servizio con diffida , pena il deferimento per sanzione disciplinare. Ove i collaboratori designati propongono ricorso al tribunale del lavoro, a mio avviso, il Tribunale, sulla base del CCNL, non potrebbe far altro che constatare la violazione del CCNL da parte loro e conseguentemente convalidare il provvedimento disciplinare”.


mercoledì 13 luglio 2016

Anche in Sicilia, così come su tutto il territorio nazionale sarà compito dell'Amministrazione farsi carico, come già avviene a livello nazionale, dell'assistenza igienico-personale agli alunni diversamente abili, svolta sino ad ora dal personale delle cooperative. La nuova disposizione discende dalla legge regionale n.8/2016, in seguito alla quale saranno i collaboratori scolastici ad occuparsi della suddetta assistenza. 

La citata novità, come apprendiamo da Ceripnews,  è stata al centro del confronto, svoltosi ieri, tra il Direttore Generale Regionale dell'USR Sicilia, Maria Luisa Altomonte, e i sindacati, al termine del quale le parti hanno raggiunto l'accordo di seguito descritto.

L'Amministrazione organizzerà degli appositi corsi di formazione per i collaboratori scolastici, corsi che non saranno obbligatori in quanto non previsti dal Contratto, eccetto per coloro i quali beneficiano dell'art. 7, che hanno già svolto una specifica formazione in materia, retribuita per l'incarico espletato. Per tali collaboratori la formazione, già svolta, sarà approfondita.

Per quanto riguarda, invece, il personale che non gode del citato articolo 7, la formazione sarà volontaria.
La formazione prevista si articolerà in due fasi: la prima inizierà al più presto possibile, considerati ormai i tempi stringati rispetto all'avvio del prossimo anno scolastico; a tale fase ne seguirà un'altra in modo da poter raggiungere gli standard qualitativi  richiesti.
I sindacati hanno evidenziato che il personale, che gode dell'articolo 7, non è numericamente sufficiente, ragion per cui l'Amministrazione si è impegnata a censirlo e a richiedere un ampliamento dell'organico.
La stessa Amministrazione, infine, emanerà un circolare, avente per oggetto proprio la formazione dei collaboratori scolastici in materia di assistenza igienico-personale agli alunni disabili, per uniformare in tutta la regione le azione, che sarà poste in essere dai dirigenti scolastici.

venerdì 8 luglio 2016

Se volete posso essere un possibile CANDIDATO al “Italian Teacher Prize”, il premio nazionale degli insegnanti... ecco come fare!!! Liberi di scegliere chi proporre!!!!!! :-)
Qui sotto troverete le INFO necessarie, vi ruberà solon due minuti del vostro tempo! Daiiiiiii... diamo valore alle eccellenze che si spendono da anni  (io attraverso il blog e Facebook dal 2008) per il servizio pubblico!!!!!!! 

Da venerdì 1 luglio sono aperte le candidature alla prima edizione italiana dell’Italian Teacher Prize“, voluto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministro Stefania Giannini e nato in collaborazione con il “Global Teacher Prize”, più noto come il “Nobel degli insegnanti”.
Obiettivo del Premio italiano è quello di valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare i propri studenti, a favorirne la crescita come cittadini e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.
Il premio è destinato a docenti attualmente in servizio presso le scuole di ogni ordine e grado. La procedura di candidatura rimarrà aperta fino al 1 ottobre 2016.
«Attraverso il Premio saranno raccolte e raccontate le storie e le esperienze di quegli insegnanti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i loro studenti. Docenti che hanno prodotto cambiamenti significativi all’interno della loro comunità scolastica», ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini. «Tutti abbiamo avuto un insegnante del cuore. Se c’è o c’è stato un docente che ha lasciato il segno nella vostra vita scolastica o in quella dei vostri figli, se avete un collega che secondo voi merita di essere valorizzato, inviateci il suo nome, raccontateci la sua storia – continua il Ministro -. Vogliamo che questa diventi l’occasione per un grande racconto su come i nostri insegnanti incidono positivamente ogni giorno sulla vita delle nuove generazioni, accompagnandole per mano verso un futuro da cittadini attivi e consapevoli».
Chi vorrà candidare un insegnante dovrà indicarne nome, cognome, istituzione scolastica di appartenenza e allegare una breve motivazione. A quel punto il docente sarà informato via e-mail della candidatura e gli verrà chiesta conferma dell’interesse a partecipare al Premio. Gli insegnanti che aderiranno, a seguito di candidatura da parte di terzi o autocandidatura, dovranno compilare una scheda con dati relativi, fra l’altro, alla propria attività educativa, al contesto in cui operano, ai modelli didattici utilizzati, agli eventuali progetti di internazionalizzazione o inclusione messi in atto, alla partecipazione a convegni o eventi sull’istruzione, alle modalità di utilizzo del premio finale.
Una prima scrematura dei profili avverrà sulla base di questi dati e porterà ad una lista di 50 finalisti, a cui sarà chiesto di fornire ulteriori informazioni per comprendere più a fondo l’attività che svolgono nella loro scuola. Una Giuria Nazionale individuata dal Ministro Giannini e composta da personalità di spicco provenienti da mondi rappresentativi della società italiana, provvederà a indicare i 5 vincitori.
Al primo degli insegnanti scelti fra i finalisti andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati. Il vincitore del Premio Nazionale Insegnanti sarà valutato dal comitato del Global Teacher Prize al fine del possibile inserimento fra i 50 finalisti mondiali. I docenti italiani potranno comunque partecipare all’edizione mondiale anche se non hanno aderito al Premio Nazionale.

Per saperne di più:

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