Sul sito Rai è stato lanciato un sondaggio rivolto ai genitori sull'opzione oraria più confacente alla corretta formazione dei propri figli tra il modello di 24, 27, 30 o 40 ore (tempo pieno). I pedagogisti intervengono in favore del maestro unico.Ad oggi, 17 gennaio 2009, ben il 70,71% dei votanti ha scelto il tempo pieno, solo l'8,21% il maestro unico. Per visualizzare i risultati andate a questo link. Se sei un genitore e vuoi votare vai a quest'altro link
Una vera e propria bocciatura del modello "maestro unico" che tanto è stato sbandierato come modello pedagogico "rivoluzionario". Così non la pensano le famiglie. Ma poichè così non deve essere e la nostra società deve essere gestita da luminari, ecco che in un articolo apparso su "La Stampa" "il 70% dei pediatri" si dichiara "contrario al tempo pieno"
Il tempo prolungato, per i pediatri interrogati (119), non è efficace per l'apprendimento dei bambini perchè la capacità di apprendimento cala dopo le 13, quindi meglio lasciare i figli ai nonni o alla baby sitter. Meglio momenti di relax all'aria aperta alternati allo studio, che dovranno essere concentrati tra le 15 e le 17, momento in cui gli studenti immagazzinano meglio le nozioni
L'immagine che viene fuori da queste affermazioni è quella di una scuola del risparmio che si deve adattare alle nuove esigenze di una economia in recessione, di un ritorno alla gestione in famiglia dell'educazione, dei nonni che devono riprendere il loro ruolo di coadiuvatori nella crescita dei figli e magari di una donna che riprenderà la sua funzione di regina del focolare, dopo il crack di una economia che non necessita più della loro manodopera. (Fonte: www.orizzontescuola.it)
Una vera e propria bocciatura del modello "maestro unico" che tanto è stato sbandierato come modello pedagogico "rivoluzionario". Così non la pensano le famiglie. Ma poichè così non deve essere e la nostra società deve essere gestita da luminari, ecco che in un articolo apparso su "La Stampa" "il 70% dei pediatri" si dichiara "contrario al tempo pieno"
Il tempo prolungato, per i pediatri interrogati (119), non è efficace per l'apprendimento dei bambini perchè la capacità di apprendimento cala dopo le 13, quindi meglio lasciare i figli ai nonni o alla baby sitter. Meglio momenti di relax all'aria aperta alternati allo studio, che dovranno essere concentrati tra le 15 e le 17, momento in cui gli studenti immagazzinano meglio le nozioni
L'immagine che viene fuori da queste affermazioni è quella di una scuola del risparmio che si deve adattare alle nuove esigenze di una economia in recessione, di un ritorno alla gestione in famiglia dell'educazione, dei nonni che devono riprendere il loro ruolo di coadiuvatori nella crescita dei figli e magari di una donna che riprenderà la sua funzione di regina del focolare, dopo il crack di una economia che non necessita più della loro manodopera. (Fonte: www.orizzontescuola.it)
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