• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

domenica 29 aprile 2012

Le manifestazioni formali non servono più a nulla? Tamburi e fischietti restano inascoltati? Non facciamo altro che dire che la disabilità soffre distorsioni culturali? Bene, proviamo a cambiare le cose...
Sabato 12 Maggio 2012 ci incontreremo a Roma, per dimostrare senza falsi pietismi o - peggio - indifferenza, che la disabilità NON E' UN MONDO A PARTE MA UNA PARTE DEL MONDO!
Perchè la disabilità potrebbe coinvolgere chiunque, in qualsiasi momento, e dare importanti risposte politiche e sociali è un dovere e un investimento per tutti!
Unitevi a noi. Parleremo contro ogni pregiudizio ai giovani, ai bambini, alle famiglie, con serenità e in un'atmosfera festosa.

PROGRAMMA PROVVISORIO
  • Ore 9,00 - Apertura Villaggio Sit-In alle Terme di Caracalla (Via Antonina)
  • Ore 10,00 - Punto di ritrovo al Colosseo, zona Arco di Costantino
  • Corteo nazionale dal Colosseo alle Terme di Caracalla (1 chilometro) al quale parteciperanno:
    • associazioni, cooperative, centri diurni
    • famiglie
    • operatori del comparto
  • Olimpiadi dei Diritti, tedofori, molto speciali, porteranno una torcia olimpica alle Terme di Caracalla e accenderanno il braciere olimpico dei diritti
  • Dalle ore 11,00 alle 19,00 - Sit-in associativo alle Terme di Caracalla (Via Antonina) con:
    • Master Lesson di MusicArTerapia di Stefania Guerra Lisi (Università di Roma Tor Vergata) sulla metodologia della Globalità dei Linguaggi per l'Integrazione
    • Mostra di Art Ri-Bel del Laboratorio Integrato
    • Consegna attestati agli studenti e alle Scuole partecipanti
    • Presentazione di libri sulla disabilità con la presenza degli autori, moderatrice Mariangela Di Nicoli, giornalista: ("Noi e i nostri figli, dalla nascita all'amore", AA.VV., "Il cubo di marzapane,quando si puo' sfidare l'autismo" di Christina Caflisch, “E se mio figlio…” di Bruno di Bari, "Mai un colore solo" di Rosanna Di Nicoli)
    • Esibizione di Yoga con sedute specifiche per bambini con bisogni speciali, a cura di Ylenia Malti
    • Musica e spettacolo dal vivo con Flavia Celano, Carlo Paolacci e Massimo Sforna
  • Dalle 11,00 alle 18,00
    • Area bimbi con face-painting, scultori di palloncini, clown, giocolieri
    • Area consulenze, con assistenza gratuita legale e architettonica sui temi della disabilità e dell'accessibilità
    • Area Ristoro gratuita con prodotti offerti dai nostri sponsor e dai familiari iscritti al Coordinamento
  • Ore 17,00 Consegna Diploma di Ambasciatore dei Diritti ai bambini presenti con gadget offerti dai nostri sponsor
  • Ore 18,00 - Coreografia di chiusura con lancio simultaneo di palloncini da parte dei bambini
  • Assemblea pubblica della Commissione Persone Speciali degli Indignati di Roma e Perugia: chi siamo e cosa possiamo fare
NON VERRANNO RACCOLTI FONDI A NESSUN TITOLO

Guarda il promo dell'evento
Per qualsiasi ulteriore informazione, resta in contatto con noi
email: info(at)famigliedisabili.org
Evento Facebook
Bacheca Facebook
Scarica l'invito per le Associazioni
Scarica l'invito per gli Studenti delle Scuole Medie e Superiori
Scarica l'invito per Famiglie e Bambini

SPONSOR UFFICIALI:

venerdì 27 aprile 2012

Durante "Cose dell'altro Geo" del 14 marzo 2012, programma condotto da Massimiliano Ossini, si parla con l'aiuto di un grande esperto della dislessia. Come si riconosce? Come si puo' curare? A che eta' effettuare i primi esami? Ecco il video:
Domenica 15 aprile si è parlato di dislessia nella trasmissione "Salute in forma" in onda su Raitre. Ospite in studio la dott.ssa Roberta Penge. Sono intervenute a raccontare le loro esperienze Teresa D'Andrea (responsabile dello sportello d'ascolto AID di Rende- CS) e Silvia Lanzafame (Studentessa dislessica dell'Università della Calabria).


giovedì 26 aprile 2012


Vi segnalo un blog di un genitore di un bambino con DSA... è interessante, un diario di emozioni e sensazioni utile per capire cosa si prova ad essere dislessico e che prove devono affrontare anche i genitori per dare un futuro migliore al proprio bambino... buona lettura!
Della dislessia si sente parlare molto più spesso che in passato, perché i disturbi che la caratterizzano venivano di frequente associati a una generica trascuratezza e mala volontà.
In sostanza la dislessia è una difficoltà che rientra nei DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) ed è caratterizzata dalla difficoltà, per i soggetti colpiti, di leggere velocemente e correttamente ad alta voce.

La collana ‘Corpo 16 junior’ di Edizioni Angolo Manzoni, nasce proprio per proporre libri ‘pensati’ per facilitare la lettura e l’apprendimento a chi è affetto da dislessia.

I libri hanno dunque alcune caratteristiche specifiche come l’uso del carattere 16 ovvero di una dimensione superiore alla media, ma anche ampi spazi bianchi tra le lettere e le parole, uso del neretto e il corsivo a differenziare le importanze delle parole stesse, ampia interlinea e il testo non giustificato evitando così che le parole finiscano spezzate per non interrompere il flusso della lettura.
In una delle storie della collana, ‘Edo non sa leggere – E’ dislessico… proprio come Einstein’ di Roberta Moriondo, prima pubblicazione del 2005, si racconta di questo personaggio speciale, pieno di qualità ma che non riesce a leggere. Il libro è dunque strutturato per accompagnare, pagina dopo pagina, il lettore a scoprire i vari problemi che incontra il personaggio di Edo, che sono poi gli stessi che molti dislessici conoscono fin troppo bene.
L’associazione tra immagini e pagine scritte usando i caratteri e gli accorgimenti tipografici a facilitare la lettura, sono ben amalgamati. Il libro è effettivamente un oggetto funzionale a venire incontro alle difficoltà di lettura.
Segnalo, infine, che il libro è stato realizzato anche grazie al contributo finanziario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Maggiori informazioni sulla dislessia: Associazione Italiana Dislessia

venerdì 20 aprile 2012

Una storia di sport e di vita. Una storia di quelle che danno forza e voglia di lottare anche quando la strada sembra troppo in salita. E’ la storia di Beatrice Vio, per tutti “Bebe”, la quindicenne schermitrice di Mogliano Veneto (TV) che sarà tedofora a Londra 2012. Fin qui potrebbe sembrare una storia di sport e reginette un po’ bizzose,una storia vincente che proviene da coordinate geografiche non distanti dalla regina Federica Pellegrini.Ma Bebe è senza gambe. E senza braccia. Dal 2008, per le complicazioni di una meningite, è costretta senza arti in una carrozzina. Ma con un grande coraggio.Ed ora il suo sogno di diventare tedofora è realtà grazie alle email che hanno martellato i server del Comitato Paralimpico.In pedana, con i quattro arti artificiali, Bebe si trasforma in una tigre. Una regina, non una reginetta di quelle tutte mossette, urletti e copertine. Ma soprattutto un esempio, per tutti.Non solo sport, dopo l’ospedale. La scrittura, la pittura, le uscite con i suoi amici scout e tanta tanta voglia di vincere la vita.I suoi occhi e la sua vita si sono incrociati con quella di Oscar Pistorius: hanno corso insieme, l’ha spinta in carrozzina poi lei ha spinto lui. Emozioni che solo lo sport regala alla vita.Ed ora per Bebe la splendida notizia, la realizzazione di un sogno ad occhi aperti che tutti i bambini che iniziano con lo sport portano nel cuore: accendere la fiamma Olimpica. Lei lo farà alle Paralimpiadi di Londra 2012. Ed ecco la lettera con cui la piccola grande Bebe affide le sue emozioni al Corriere della Sera.
Ciao Mondo!!! Allora, la volete la super notizia? Vado a fare la tedofora alle Paralimpiadi!!! Sono troppo felice. Quelli dell’organizzazione di Londra hanno chiamato papà e gli hanno detto che sono rimasti colpiti dalle oltre 1.000 mail che sono arrivate dall’Italia per sostenere la mia candidatura. Siete stati tutti fantastici, voi della redazione che mi avete aiutato con il vostro giornale, tutti gli amici che hanno tifato per me e soprattutto tutta la gente che ha mandato le mail che mi hanno piano piano spinta verso Londra. Non vi ringrazierò mai abbastanza… Thank you very much! (eh sì, ormai devo cominciare a parlare in inglese).Ora però mi devo organizzare per benino. Intanto devo dedicarmi allo studio, che papà ha detto che se ho anche una sola materia a settembre non mi porta a Londra (bel disgraziato, eh? Ma tanto, se vado avanti così, non dovrei avere problemi… e speriamo che i miei prof siano d’accordo!). Poi vorrei riprendere bene gli allenamenti di scherma. Tra maggio e luglio ho una serie di gare molto importanti, tra le quali i Mondiali under 17 a Varsavia (che l’anno scorso ho vinto) e il mio esordio in Coppa del Mondo con gli adulti, e vorrei fare bella figura. Nel frattempo continuerò ad aiutare i miei genitori nell’organizzazione dei progetti di art4sport, per aiutare altri ragazzi amputati come me a fare sport. Ne abbiamo uno molto bello che si chiama Giochi senza barriere, in programma per il 21 aprile allo stadio di Mogliano Veneto (TV). È un po’ come i vecchi Giochi senza frontiere, che dicono erano bellissimi ma io non me li ricordo, però già so che qui ce la spasseremo un mondo. Ci saranno 10 squadre da tutta Italia, tanti campioni sportivi e personaggi dello spettacolo (ci saranno anche i miei due comici preferiti, Paolo Migone e Baz) e faremo dei giochi veramente divertenti. Ovviamente non vorrei neanche mancare le ultime uscite con gli scout, perché quest’anno mi sto proprio divertendo con loro (e poi sono diventata vicecapo della squadriglia delle Lontre). Nel frattempo non vedo l’ora di poter riprendere ad usare le gambe. Dall’ultima operazione al moncone della gamba sono passate ormai 3 settimane e non mi fa più male, quindi, tra poco potrò ripartire! E a questo punto, se avanza un po’ di tempo, mi piacerebbe riprendere il discorso con le lame da corsa, come quelle di Oscar Pistorius. Le avevo provate a gennaio (e mi ero divertita un sacco! Yes, very funny!) ma poi ho dovuto lasciarle per l’operazione. Ma ora che sono di nuovo a posto…Insomma, ho tanti bei programmi e tante belle cose da fare (e non ditemi che la vita non è una figata!) e poi, la ciliegina sulla torta: Tedofora alle Paralimpiadi. Ancora non ci posso credere, sarà un’esperienza unica, che ricorderò forever. E voglio viverla tutta, fino in fondo. Vorrei girare per Londra e visitarla per benino, e anche andare a vedere il musical Mamma mia, mamma mi ha detto che è bellissimo. Poi vorrei conoscere tutti gli atleti paralimpici che ci saranno al villaggio olimpico, per capire perché sono così fantastici come mi dicono. Ovviamente vorrei assistere a tutte le gare e fare il tifo per tutti gli atleti italiani. Sono sicura che con una super tifosa come me vinceranno un sacco di medaglie. E se non vinceremo non fa niente, io non vado a Londra per vincere ma per imparare e divertirmi… stavolta!
Un mega bacio. Bebe
Una carissima amica di facebook, che ringrazio pubblicamente, mi ha segnalato un portale davvero interessante... merita di essere menzionato su questo blog!
Centro Studi Logos, associazione di volontariato, è nato negli anni ottanta per l'impegno culturale, umano e sociale di un gruppo di studiosi delle materie mediche, psicologiche e pedagogiche con lo scopo di venire incontro alle enormi difficoltà che incontravano i genitori e gli educatori nel dover affrontare e gestire quotidianamente la multiforme realtà dei bambini disabili. Il C.S.L. si è posto pertanto fin dalla sua nascita come stimolo alla ricerca, studio e diffusione delle tematiche inerenti il disagio psicologico ed affettivo, il ritardo intellettivo e cognitivo, le difficoltà di integrazione nell'ambito scolastico, familiare e sociale. Negli anni il suo campo si è ampliato alle tematiche educative e familiari che sono la causa più frequente dei disturbi psicoaffettivi.
Il Centro Studi Logos offre gratuitamente consulenza psicopedagogica, diagnosi funzionale, programmazione individualizzata e verifiche periodiche per i minori con problematiche psicologiche, ritardo intellettivo e cognitivo, dislessia e sordità.
Nel portale troverete un sacco di risorse... un sito da visitare!!!! ecco il link http://www.cslogos.it/index.php?page=indice

giovedì 19 aprile 2012


Vi segnalo una risorsa importantissima... Da pochi giorni è possibile scaricare un libro che riguarda la dislessia.
Dalla penna di Filippo Barbera nasce, nel 2008, Un’insolita compagna: la dislessia, un libro che affronta il problema dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) attraverso il racconto dell’esperienza di vita di un ragazzo dislessico e che testimonia che: “la dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata. Per aprirla bisogna trovare la chiave giusta”.
Per scaricare il libro clicca qui

sabato 14 aprile 2012

Vi propongo un video bellissimo... sono sicuro che toccherà il vostro cuore! Un cortometraggio per mostrare che la disabilità NON E' UN MONDO A PARTE, MA UNA PARTE DEL MONDO!

venerdì 13 aprile 2012

Scuola gnomi è un software in cui lo scopo principale del programma è quello di essere di supporto nell’avvio alla letto-scrittura del bambino e alle sue conoscenze sull’alfabeto; tale software si rivolge a bambinidi un’età compresa tra i sei e gli otto anni. Per esercitare il bambino, il software propone diverse tipologie di esercizi:
1. Alfabeto
2. I funghi
3. Le note
4. Il puzzle
5. Il ponte
6. La pittura
7. Il labirinto
8. Le farfalle
9. Le piastre
10. La scala
11. Le fragole
12. Le parole nascoste
Non esiste un ordine prestabilito, o necessario, in cui eseguire tali esercizi.

DATI DEL PROGRAMMA:
Ciclo: I - scuola primaria
Categoria: Prerequisiti, Scrittura e Lettura
Tipologia di esercizi:Sulle lettere dell’alfabeto, sull’associazione di immagini aproduzioni scritte, sulle regole ortografiche, sulla fusione dsillabe…
Requisiti tecnici: Windows Xp/ Windows Vista

CLICCA QUI PER SCARICARE GRATUITAMENTE IL PROGRAMMA

mercoledì 11 aprile 2012

Cari lettori... il grande social network "Facebook" consente di mettersi in relazione con altri docenti, specialisti e gente comune... spesso uniti da interessi o amicizie in comune. Vi propongo la lettura di questa riflessione sul ruolo dell'insegnante di sostegno per scelta... un pensiero scritto dalla collega e amica virtuale Rita Palmas, articolo nato dal "confronto formativo" con la collega Annarella Pisci:

"I vostri bambini hanno bisogno di pane... del vostro sguardo..."

" I vostri bambini hanno bisogno di pane, del pane del corpo e del pane dello spirito, ma essi hanno ancor più bisogno del vostro sguardo, della vostra voce, del vostro pensiero e della vostra promessa. Hanno bisogno di sentire che hanno trovato in voi e nella vostra scuola quella rispondenza che dà un senso e uno scopo alla loro vita" (Célestin Freinet).
Partendo da una riflessione sulle parole del grande pedagogista Freinet, con la collega e amica stimatissima Annarella Pisci, dopo un confronto verbale ed epistolare molto arricchente su temi caldi riguardanti l’integrazione e la disabilità, abbiamo scelto di raccontare qualcosa su una figura importante , nata più di trent’anni fa: il docente specializzato nell’integrazione/inclusione scolastica di tutti bambini ed in particolare dei bambini con “bisogni educativi speciali”. A me dunque il piacevole compito di mettere nero su bianco, di chiarire e sottolineare alcuni aspetti di un problema che come docenti specializzate abbiamo a cuore, in quanto operatrici per scelta all’interno di una scuola che vorremmo inclusiva ed integrante per tutti. I motivi che spingono a commentare il recente dibattito sull’integrazione scolastica, vogliono essere una riflessione sul tema delicato della disabilità e sulla necessità di un intervento legislativo che miri a migliorare la qualità dell’integrazione, coinvolgendo chi, quotidianamente, con passione ed incessante fatica, si adopera affinché la scuola diventi inclusiva per ogni alunno. E’ stato recentemente pubblicato un articolo con alcune dichiarazioni del Dott. Salvatore Nocera da sempre impegnato, in prima linea, nei temi della disabilità. Per i docenti di sostegno Nocera è un punto di riferimento per questioni che riguardano la normativa sull’integrazione scolastica. Egli afferma che “solo formando i docenti curricolari e rispettando il limite massimo di venti alunni nelle classi ove vi siano studenti con disabilità … si avrebbe una vera presa in carico del progetto di inclusione da parte dei docenti curricolari e si potrebbe anche ridurre il numero delle ore di sostegno assegnate a ciascun alunno, superando l'attuale delega ai soli docenti per il sostegno e migliorando la qualità stessa dell'inclusione scolastica.” C’è stata inoltre, di recente, la proposta di utilizzare i docenti specializzati per coordinare le attività di integrazione all’interno del team docente, nelle classi dove sia presente un alunno con bisogni educativi speciali. Una sorta di consulente con la funzione di facilitare la qualità dell’integrazione scolastica. Il ruolo dell’insegnante di sostegno come punto di riferimento e controllore di colleghi di scuola comune. A questo punto sorgono spontanee alcune domande : chi sarebbe il punto di riferimento del bambino disabile? che fine farebbe la collegialità, il lavoro di rete, con tutti i soggetti coinvolti nel progetto di integrazione del bambino? come controllare e chi verificherebbe il livello di qualità dell’inclusione scolastica? Si potrebbe continuare con tantissime altre domande. Nessuno , in questa fase così delicata di confusione e di cambiamento, ha pensato di coinvolgere direttamente nel dibattito i docenti specializzati. Per sentire i loro bisogni, le loro esigenze ed eventuali proposte. L’insegnante di sostegno è prima di tutto un insegnante che quotidianamente si misura con le “diversità” presenti in una scuola, in qualsiasi forma esse si presentino. E’ un docente capace di ragionare. Di parlare ma anche di star zitto. Di ascoltare gli altri. Di vedere ma anche di non vedere, inteso come altro modo di vedere. Di comunicare o di non comunicare, all’occorrenza, come altro modo di comunicare. L'insegnante di sostegno è specializzato ed è competente, perchè sa e perchè ama condividere ciò che sa con gli altri. E' preparato perchè ha studiato e ha studiato perchè ha scelto di fare questo mestiere. Egli è mediatore tra l'alunno e la comunità scolastica. lavora in un paese dove da più di trent'anni si rifiutano le "scuole speciali" sostenendo il progetto di una scuola che accolga tutti e che offra la possibilità di valorizzare al massimo le potenzialità di ciascuno. E’ un insegnante che sa individuare i potenziali d’apprendimento, i punti di forza e di debolezza, ed è capace di “sostenere” e, dovrebbe, orientare gli insegnanti curriculari nel predisporre un percorso adatto affinché il bambino raggiunga gli obiettivi prefissati. Il condizionale è d’obbligo in quanto molto spesso l’insegnante specializzato diventa l’unico responsabile della stesura di un PEI, il progetto di vita del bambino, da condividere con tutti i soggetti coinvolti nel processo di integrazione. Troppo spesso non si hanno chiari i compiti di un Glh (gruppo di lavoro per l’handicap) per cui una riunione che dovrebbe essere occasione di verifica e progettazione di obiettivi per un fine comune, diventa momento di chiacchiera e spazio per elogi all’ educatrice che segue il bambino a casa per qualche ora alla settimana. Oppure diventa momento di critica per la scuola che non insegnerebbe adeguatamente le “regole” al bambino affinché collabori di più in terapia. Si potrebbe continuare all’infinito a raccontare e a sottolineare l’importanza di una formazione seria per tutti, per operatori e docenti impegnati in un fine comune: realizzare il progetto globale di vita di un disabile. Si sa che troppo spesso il vero “ruolo” dell’insegnante specializzato diventa un ideale irrealizzabile ed un sogno che finisce, in quanto l’isolamento conduce allo scoraggiamento o al pentimento. Quando l’insegnante di sostegno è considerato l’unico responsabile delle cose che non vanno. Quando è reputato l’insegnante di serie B dell’alunno di serie B.
Quando il docente specializzato si sente “abbandonato” e “criticato”, non sufficientemente motivato, né accettato. Talvolta manca quel senso di autoefficacia e gratificazione condivisa che aiuta ad andare avanti con coraggio e speranza. Tutto questo può condurre l’insegnante di sostegno al passaggio al ruolo comune.E’ mancata in questi anni l’attenzione verso le buone prassi didattiche e le sperimentazioni positive che esistono più di quanto non si pensi. In conclusione, la figura del docente di sostegno non può essere sostituita da un insegnante che per qualche ora e saltuariamente collabora con i docenti curricolari delle classi - formati adeguatamente ma non per scelta consapevole - in cui siano inseriti alunni con bisogni educativi speciali L’ insegnante specializzato è colui che lavora con professionalità e con coraggio, con tenacia; colui che è capace di difendersi, di difendere i bambini sui quali con amore e passione deve “lasciare il segno” per la vita. Con il suo lavoro deve poter sconvolgere tutto ciò che è fermo, formulare le idee sulla carta e farle divenire concrete. Progettare con i colleghi, pretendere gli strumenti necessari per il lavoro (e non essere obbligati ad usare il notebook personale).
La formazione di tutti gli operatori ha senso se serve a migliorare l’esistente, per vedere concretamente realizzata una vera inclusione scolastica nella scuola!
Parafrasando Freinet: i bambini, quei bambini, hanno bisogno del nostro sguardo, come noi abbiamo bisogno del loro sguardo.
RITA PALMAS

lunedì 2 aprile 2012

Oggi, 2 Aprile 2012 (ogni anno), è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo. La giornata è stata fissata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’idea nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questo disturbo che affligge moltissimi bambini. La sua causa non risulta ancora definita con certezza, ma l’ipotesi più accreditata tra i ricercatori del settore, riconosce un’origine genetica con impronta neuro-biologica. Le principali ricadute si riscontrano in campo sociale. A tal fine la Giornata Mondiale è stata istituita anche per far conoscere la malattia e le difficoltà che provoca nei bambini autistici.
I soggetti "autistici" hanno più empatia, curiosità, immaginazione, ingenuità, sentimento, della maggior parte dei cosiddetti "normali", ed è giunto il momento che i miti che incombono su di loro siano non soltanto messi allo scoperto, ma chiariti una volta per tutte.Pur se inespressi, molti autistici provano empatia, emozioni, un senso di dolore, di umorismo, di immaginazione, di interesse, di curiosità. I loro comportamenti, per gli altri "bizzarri", non soltanto hanno per loro un significato, ma in qualche caso sono, in realtà, adattamenti che hanno scoperto per aiutare se stessi a creare connessioni, calmarsi e conservare il controllo meglio di quanto non potrebbero fare in altro modo.
Questo è il caso della storia di David Hamrick e Lindsey Nebeker [entrambi autistici], e per comprendere meglio gli errori di interpretazione che caratterizzano la nostra società vi rimandiamo a questo articolo: http://urlin.it/210c2
Ecco il video....

domenica 1 aprile 2012

Domani 2 aprile 2012 è la giornata internazionale dell'autismo... invito tutti a partecipare agli eventi organizzati dalle diverse associazioni ed enti... manifestiamo tutti il nostro interesse per garantire i diritti di tutti i bambini e attirare l'attenzione delle istituzioni pubbliche e private!
Ecco a voi un video che mi ha colpito molto... c'è storia, testimonianze e controversie sulla correlazione tra vaccini e autismo....

Post più popolari