Alcune
importanti strategie per eseguire i compiti, lo studio a casa e le attività a scuola.
Soprattutto
alle superiori è indispensabile la presenza di un tutor (studente universitario
o insegnante) o di un genitore il cui ruolo è quello di:
- fungere da lettore dei libri di testo (in mancanza dei testi digitalizzati che aumenterebbero l’autonomia dello studente dislessico)
- preparare riassunti, mappe concettuali e/o mentali, schemi, utilizzando uno scanner e vari programmi informatici per la costruzione di testi o di mappe preferibilmente leggibili da una sintesi vocale
- organizzare il materiale scolastico (raccolta di fotocopie, trascrizione al computer di appunti di compagni o insegnanti scritti a mano…..)
- controllare sul diario che siano stati riportati i compiti per le lezioni successive (difficile utilizzo del diario)
Ricordiamo infatti che:
- il dislessico non riesce a copiare dalla lavagna e a prendere appunti
- gli appunti dei compagni non vengono decodificati perché non sono scritti al computer
Le strategie compensative possono essere
molteplici, qui ne riportiamo alcune:
- dotare l’aula di una lavagna “digitalizzata”
- scrivere al PC o in stampato maiuscolo mappe o schemi della propria lezione (in sostituzione degli appunti) e consegnarli all’allievo all’inizio della lezione
- ….altro, qualunque idea possa venire ad insegnanti o genitori è da provare ed adottare in caso positivo
- dotare l’aula di una lavagna “digitalizzata”
- scrivere al PC o in stampato maiuscolo mappe o schemi della propria lezione (in sostituzione degli appunti) e consegnarli all’allievo all’inizio della lezione
- ….altro, qualunque idea possa venire ad insegnanti o genitori è da provare ed adottare in caso positivo
Riscontro degli argomenti trattati in classe e correzione delle verifiche.
Chi segue il ragazzo a casa necessita inoltre
di conoscere:
- quali
attività sono state svolte nella mattinata a scuola e quali compiti sono stati
assegnati. È importante che i docenti concordino un metodo con l’allievo perché
giungano a casa quotidianamente tutte queste informazioni
- quali
argomenti sono da ripassare perché non adeguatamente assimilati (vedi per es.
verifiche negative). In questo caso risulta molto utile che l’insegnante
consegni la fotocopia delle verifiche con le correzioni riportate in classe
Utilizzo delle mappe concettuali e/o mentali.
Le mappe
concettuali o quelle mentali possono essere utilizzate per scopi diversi quali
per es.:
- nello
studio, per ridurre il carico del materiale da leggere e per memorizzare meglio
(memoria visiva)
- nel ripasso,
in preparazione di interrogazioni e/o verifiche scritte
- per una
esposizione più fluente nelle interrogazioni
- per
rappresentare una traccia di un testo
Due dei maggiori problemi che affliggono il dislessico sono lentezza e affaticabilità.
A causa di
ciò i compiti e lo studio a casa impegnano il ragazzo (e il tutor o il
genitore) molte ore del pomeriggio. Soprattutto alle superiori, a causa del
carico di lavoro a casa, il dislessico può essere obbligato a rinunciare alle
attività ludico – ricreative – sportive, cosa che sarebbe assolutamente da
evitare, come sopra accennato, per il suo equilibrio psico-fisico.
L’unico
modo è quindi quello di ridurre il carico dei compiti, per es. riducendo il
numero degli esercizi delle varie materie, sostituendo i capitoli di studio con
sintesi, meglio se fornite direttamente dagli insegnanti.
È importante che l’impegno quotidiano del pomeriggio venga riconosciuto dagli insegnanti e il ragazzo adeguatamente gratificato.
Questo è
un punto nodale e critico nella vita scolastica del dislessico, in quanto se,
al contrario, il ragazzo non è adeguatamente sorretto le frustrazioni ripetute,
il senso di inadeguatezza e la conseguente demotivazione portano
inevitabilmente all’abbandono scolastico che lascia molti segni anche a livello
psicologico per il resto dell’esistenza.
(Fonte: Prof.ssa Chiara Frassineti).
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