Per
le uscite didattiche, noi intendiamo sia le visite di istruzione sia
gli stages. C’è una C.M. molto importante, la C.M. 291/1992,
paragrafo 8, che dice che per l’accompagnamento alle gite non è
più necessaria la presenza dell’insegnante di sostegno: può
essere un qualunque membro della comunità scolastica. E’
competenza degli OO.CC. della Scuola garantire prioritariamente la
partecipazione dell’alunno disabile alla gita. Questo comporta
anche il problema della spesa per l’accompagnatore.
Per
il principio delle pari opportunità, dato l’obbligo che siano gli
OO.CC. ad occuparsene, ci si può mettere
d’accordo con il Comune per avere un assistente educativo. La
famiglia non dovrebbe pagare nulla altrimenti si discrimina
l’handicap.
Per
le Scuole Superiori una soluzione pratica c’è: se un compagno
maggiorenne, che, con il nullaosta dei genitori, accetta di
accompagnarlo e di farsi responsabile, il ragazzo disabile può fare
a meno della presenza di un famigliare e dell’insegnante di
sostegno.
C’è
una circolare del 2003 sui viaggi di istruzione che stabilisce che
quando il Dirigente Scolastico fa una convenzione con le Agenzie,
esse debbano assicurarsi che per gli alunni con disabilità motoria
non ci siano percorsi con barriere architettoniche né i mezzi
abbiano essi stessi barriere architettoniche.
Per
gli alunni gravissimi, laddove non basta un semplice accompagnatore,
ma occorre una persona che lo assista ad esempio per andare alla
toelette, il C.d.C o il Dirigente si metterà d’accordo con il Comune
o la Provincia perché venga fornito un assistente oppure che
l’educatore che ha in classe lo segua
anche durante il viaggio di istruzione senza pretendere che gli venga
pagato uno straordinario. Nel caso fosse necessario, si può
stipulare un contratto a termine, trovando dei fondi al di fuori dei
fondi ordinari di bilancio, una sponsorizzazione per esempio. In un
periodo in cui c’è l’autonomia, ogni Scuola può trovare
soluzioni diverse. Per quanto riguardala decisione di affidare il
ragazzo disabile ad un accompagnatore dipende da caso a caso. Se è
un ragazzo quasi del tutto autonomo, si può anche omettere la
presenza dell’accompagnatore.
0 commenti:
Posta un commento