Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento che nasce per gli studenti con DSA, citato all'interno della legge 170/2010 e delle linee guida seguenti.
Questo
strumento esplicita la programmazione didattica personalizzata che
tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi di DSA. E' un
documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d'intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie
nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici
individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le
misure dispensative che servono all'alunno per raggiungere in autonomia e
serenità il successo scolastico.
La circolare MIUR del 27 dicembre 2012 sulla tematica degli alunni con BES riprende l'argomento del PDP estendendolo anche ad altre categorie di studenti con bisogni educativi speciali (BES) oltre agli alunni con DSA.
Il
PDP va rivisto ogni qual volta se ne ravveda la necessità; i
ragazzi sono in continua evoluzione e necessariamente il progetto
dichiarato nel PDP deve essere altrettanto plastico.
In alcuni casi di BES, ad esempio quelli riguardanti gli stranieri,
il pdp e il percorso personalizzato, possono essere temporanei, ossia
fino a quando le difficoltà e i bisogni educativi non sono risolti.
In altri casi il pdp può essere modificato nel corso del percorso
scolastico in base ai cambiamenti e ai bisogni dell'alunno in
difficoltà.
Quindi per essere chiari il PDP non è un documento statico, ma può essere modificato ogni qualvolta sia necessario. E' possibile prevedere dei momenti di monitoraggio e verifica in cui il PDP può venire aggiornato
con nuove informazioni derivanti dall'osservazione dell'alunno da parte
degli insegnanti o degli specialisti. Infatti lʼalunno con il tempo
acquisisce sempre più autonomia e sicurezza, e magari, crescendo, ha
necessità di cambiare anche le strategie che utilizza e gli obiettivi
didattici identificati.
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