martedì 5 settembre 2017

Nelle nuove Indicazioni il curricolo, dunque, torna ad essere lo strumento fondamentale per delineare l’identità di una scuola, e attorno a cui progettare, realizzare e valutare le attività scolastiche, oltre che punto di riferimento per le attività di ricerca e sperimentazione: la scuola torna ad avere un’identità curricolare (a differenza delle Indicazioni della Moratti). 

Nelle Indicazioni Nazionali (4. Sett. 2012) a proposito del curricolo, si legge quanto segue (fare attenzione ai singoli termini):

1. «Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo della competenza, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.» [I.N. 4.sett.2012, p.12]

2. «…le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.” [I.N. 4.sett.2012, p.12] 


Due sono le considerazioni che si possono ricavare da queste affermazioni:

-la prima è che il curricolo nel suo complesso è costituito da otto elementi: 1) profilo, 2) traguardi per lo sviluppo delle competenza, 3) obiettivi di apprendimento, 4) terreno degli apprendimenti (campi e discipline), 5) contenuti, 6) metodi, 7) organizzazione e 8)valutazione;

-la seconda è che questi otto elementi si collocano all’interno di un’architettura articolata in tre parti:
- il sistema della mete
- il terreno degli apprendimenti (campi e discipline)
- il tracciato o itinerario.

  •   Il vincolo della centralità delle «competenze»  
Nelle Indicazioni nazionali vi è un primo vincolo generale, relativo al curricolo e alla progettazione curricolare, che merita di essere evidenziato/considerato, quello della centralità assegnata agli apprendimenti in termini di competenze:
 
«La scuola finalizza il curricolo allo sviluppo delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e la partecipazione sociale … sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità scolastiche progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.» [I.N. 4.sett.2012, p.14]

«Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione» [I.N. 4.sett.2012, p.12]

«Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.» [I.N. 4.sett.2012, p.10]

  • Il vincolo della verticalità del curricolo o continuità 
Vi è poi un secondo tema o vincolo per la progettazione curricolare che deve essere tenuto nella debita considerazione, quello della verticalità del curricolo o della continuità curricolare:

«L’itinerario scolastico dai 3 ai 14 anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità pedagogica e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi, consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo tra con il secondo ciclo dell’istruzione e formazione. » [I.N. 4.sett.2012, p.12]

«La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall’età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione» [I.N. 4.sett.2012, p.10]

Dunque, non si tratta solo di progettare un curricolo per competenze, ma anche di progettare un curricolo verticale.

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