Molti insegnanti di sostegno sottovalutano la documentazione del bambino in situazione di handicap. Il P.E.I spesso viene compilato in modo non professionale... ma è un documento fondamentale per tutti. Per questo motivo ho scelto di parlarvi del Piano Educativo Individualizzato (o personalizzato):
Il Piano educativo individualizzato (P.E.I.), è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.
Il P.E.I. deve essere formulato, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla ASL, dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, ove presente, in collaborazione con i genitori.
Il P.E.I. contiene i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche e contiene gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Tali interventi possono essere: i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione; la programmazione didattica individualizzata; le forme di integrazione tra attività scolastica ed extrascolastica; l'orario generale della scuola e di permanenza dell'alunno in situazione di handicap; l'organizzazione integrata dei servizi eventualmente presenti di trasporto, mensa, sostegno, assistenza, accompagnamento, rabilitazione; progetti di continuità; i progetti di orientamento.
Per quanto riguarda le verifiche con frequenza, preferibilmente, correlata all'ordinaria ripartizione dell'anno scolastico o, se possibile, con frequenza trimestrale (entro ottobre-novembre, entro febbraio-marzo, entro maggio-giugno), i soggetti indicati al comma 6 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992, verificano gli effetti dei diversi interventi disposti e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico sull'alunno in situazione di handicap. Gli esiti delle verifiche devono confluire nel P.E.I.
Il P.E.I. deve essere formulato, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla ASL, dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, ove presente, in collaborazione con i genitori.
Il P.E.I. contiene i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche e contiene gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Tali interventi possono essere: i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione; la programmazione didattica individualizzata; le forme di integrazione tra attività scolastica ed extrascolastica; l'orario generale della scuola e di permanenza dell'alunno in situazione di handicap; l'organizzazione integrata dei servizi eventualmente presenti di trasporto, mensa, sostegno, assistenza, accompagnamento, rabilitazione; progetti di continuità; i progetti di orientamento.
Per quanto riguarda le verifiche con frequenza, preferibilmente, correlata all'ordinaria ripartizione dell'anno scolastico o, se possibile, con frequenza trimestrale (entro ottobre-novembre, entro febbraio-marzo, entro maggio-giugno), i soggetti indicati al comma 6 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992, verificano gli effetti dei diversi interventi disposti e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico sull'alunno in situazione di handicap. Gli esiti delle verifiche devono confluire nel P.E.I.
Il P.E.I è uno strumento flessibile in quanto è possibile adattarlo alle diverse esigenze imposte dal caso clinico. Per esempio alcuni bambini possono seguire una programmazione di classe e la stessa modalità di verifica.
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