• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

lunedì 31 dicembre 2012

Tanti auguri di Buon Anno a tutti voi! Ai sogni che vorrete realizzare, ai buoni propositi ed ai traguardi che sperate di superare e raggiungere! Alle cose vecchie ed ai bei ricordi che nel nuovo anno porterete con voi.
Vivete ogni giorno con entusiasmo e non lasciate che nessuno mai vi venda tristezza, perchè quando si ha la pace nel cuore è la vostra più grande ricchezza! AUGURI DI UN SPLENDIDO 2013 - il vostro Carmelo!

venerdì 28 dicembre 2012


Vi segnalo i suggerimenti didattici per bambini ed adulti affetti da autismo di Temple Grandin, Ph.D. Assistant Professor, Colorado State University...

SONO AFFETTO DA AUTISMO, ECCO CHE COSA CHE MI PIACEREBBE DIRTI (Preparato da Angel Riviere, professore di psicologia evolutiva presso l’Università Autonoma di Madrid, tragicamente scomparso nel 2000 dopo aver dedicato tutta la sua vita professionale all’autismo).
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1.  Aiutami a capire, organizza il mio mondo ed aiutami ad anticipare quello che succederà. Dammi ordine, struttura, non il caos.
2.  Non ti angosciare per me, perché anch’io mi angoscio, rispetta i miei ritmi. Avrai sempre l’opportunità di
relazionarti con me se capisci i miei bisogni e la mia maniera così particolare di capire la realtà. Non ti buttare giù, è normale che io vada sempre avanti.
3.  Non mi parlare troppo, né troppo velocemente. Le parole non sono “aria” che non pesa come a te: per me possono essere un carico molto pesante. Molte volte non sono il miglior modo di rapportarsi con me.
4.  Come gli altri bambini, gli altri adulti, ho bisogno di condividere il piacere e mi piace fare bene le cose, anche se non sempre ci riesco. Fammi sapere in qualche modo quando le ho fatte bene e aiutami a farle senza errori. Quando faccio troppi errori, mi succede come a te, mi irrito e finisco per rifiutarmi di fare le
cose.
5.  Ho bisogno di più ordine di te, di capire in anticipo le cose che mi accadranno. Dobbiamo patteggiare i miei rituali per convivere.
6.  Per me è difficile capire il senso di molte delle cose che mi chiedono di fare. Aiutami tu a capire. Cerca di
chiedermi di fare delle cose che abbiano un senso concreto e decifrabile per me. Non permettere che mi
annoi o che rimanga inattivo.
7.  Non mi invadere eccessivamente.  A volte voi  persone “normali” siete troppo imprevedibili, troppo
rumorosi, troppo stimolanti. Rispetta le mie distanze, ne ho bisogno, ma non mi lasciare solo.
8.  Quello che faccio non è contro di te; se mi arrabbio, mi faccio del male, distruggo qualcosa o mi muovo
in eccesso, è perché è difficile capire o fare quello che stai  chiedendo. Già faccio fatica a capire le
intenzioni degli altri, quindi non attribuirmi delle cattive intenzioni.
9.  Il mio sviluppo non è assurdo, anche se è difficile da capire. Ha una sua logica. Molti dei comportamenti
che voi chiamate alterati sono il mio modo di  affrontare il  mondo con questa mia speciale maniera di essere e di percepire. Fai uno sforzo per capirmi.
10. Voi siete troppo complicati. Il mio mondo non è né complesso né chiuso, anche se ciò ti sembra strano.
Il mio mondo è talmente aperto, senza veli né bugie, così ingenuamente esposto agli altri, che sembra difficile da capire. Io non abito in una “fortezza vuota” ma in una pianura talmente aperta che può sembrare inaccessibile. Sono molto meno complicato di voi persone “normali”.
11. Non mi  chiedere di  fare sempre le stesse cose, non esigere sempre la solita routine. Non diventare autistico per aiutarmi, sono io l’autistico !!
12. Non sono soltanto un’autistico, ma sono anche un bambino, un adolescente, un adulto. Condivido molte
delle cose dei  bambini, degli  adolescenti  e degli  adulti  che voi  chiamate normali. Mi  piace giocare,
divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento se riesco a fare bene le cose. Ci sono molte più
cose che ci possono unire che non dividere.
13. E’ bello vivere con me. Ti  posso dare tante soddisfazioni,  come le altre persone.  Ci  può essere il momento in cui io sia la tua migliore compagnia.
14. Non mi  aggredire chimicamente. Se ti  hanno detto che devo prendere dei  farmaci  fammi  controllare
periodicamente da uno specialista.
15. Né i  miei  genitori  né io abbiamo colpa di  quello che mi  succede.  Non ce l’hanno nemmeno i
professionisti che mi aiutano. Non serve a niente darsi le colpe l’un con l’altro. A volte le mie reazioni e i miei comportamenti possono essere difficili da capire e da affrontare, ma non è colpa di nessuno. L’idea di colpa produce soltanto sofferenza, ma non aiuta.
16. Non mi chiedere in continuazione di fare cose che io non sono capace di fare. , ma chiedimi invece di fare cose che io sono in grado di fare. Aiutami ad essere più autonomo, a capire meglio, a comunicare meglio, ma non mi dare aiuto in eccesso.
17. Non devi cambiare la tua vita completamente perché convivi con una persona autistica. A me non serve
che tu ti senta giù, che ti chiuda in te stesso, che ti deprima. Ho bisogno di essere circondato da stabilità
e di benessere emozionale per sentirmi meglio.
18. Aiutami con naturalezza, senza che diventi un’ossessione. Per potermi aiutarmi devi avere anche tu dei
momenti di riposo, di svago, di cose tue. Avvicinati a me, non te ne andare, ma non ti sentire costretto a
reggere un peso insopportabile.
19. Accettami così come sono, non mettere condizioni al tuo accettare che io non sia più autistico, lo sono.
Sii ottimista ma senza credere alle favole o ai miracoli. La mia situazione normalmente migliora anche se
non si potrà parlare di guarigione.
20. Anche se per me è difficile comunicare e non posso capire le sfumature sociali, ho dei pregi rispetto a
voi  che vi  considerate “normali”.  Per me è difficile comunicare,  ma non  inganno.  Non ho doppie intenzioni  né sentimenti  pericolosi.  La mia vita può essere soddisfacente se semplice ed ordinata, tranquilla, se non mi chiedi in continuazione di fare solo cose che sono difficili per me. Essere autistico è un modo di essere, anche se non è quello normale, la mia vita di autistico può essere così bella e felice come la tua che sei  “normale”.  Le nostre vite si  possono incontrare e  possiamo condividere molte
esperienze.

Elettrodomestici classe A...
..."A" come Autismo, ma anche come Amore, Allegria.... Buona Visione!

domenica 23 dicembre 2012

In questi giorni di festa ci sarebbe molto da dire, ma uno dei motivi che rendono cosi’ affascinante e magico questo periodo e’ che tutti cerchiamo positivamente di essere meglio predisposti nei confronti delle altre persone.
Indipendentemente dal significato religioso, questo diverso atteggiamento si respira per l’aria... E crea delle magie. Come la magia di ritrovarsi a ridere e scherzare con chi della famiglia non si vede mai, o un conoscente per la strada.
Ogni volta che cio’ succede non possiamo non pensare a come queste magie possano essere alla nostra portata ogni giorno.

Per cui vi auguro di cuore di portare un po’ di questa magia dentro di voi e di tutti... sempre!
Auguri di Buon Natale e Buone Feste - Buon Anno Nuovo - Che il 2013 ci regali tanta serenità e gioia!!!


martedì 18 dicembre 2012

Secondo il DSM IV la Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di DCD (Developmental Coordination Desorder), in italiano Disturbi della Coordinazione Motoria, ovvero Disturbo nel quale le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all'età e allo sviluppo intellettivo.
E' infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi che servono a comunicare emozioni, stati d'animo; inoltre è deficitaria la capacità di compiere abilità manuali e abilità gestuali a contenuto prevalentemente simbolico.


Per ulteriori informazioni consultare la pagina web dell'Associazione Italiana Disprassia e in particolare vi consiglio di leggere le seguenti sezioni:

Altre risorse:

lunedì 17 dicembre 2012

Ecco una risorsa informativa sugli strumenti compensativi...

sabato 8 dicembre 2012

Ecco a voi alcuni software utili per aiutare chi ha un deficit visivo...

Alcune risorse sono state "zippate" (compresse); prima di essere installate/utilizzate necessitano di essere "unzippate" (decompresse).

   

 

 

 

Software ingrandenti (versione demo).

Scarica Lunar Plus .
Installa MAGic 10 .
Installa ZoomText 9.12 (33.7 MB).
Installa ZoomText 10.0.5 (366 MB).

Screen-reader.

Scarica Hal .
Installa Jaws 8 .

 

10dita ver. 3.

Software didattico per imparare ad utilizzare correttamente la tastiera, compatibile con Jaws.
Maggiori informazioni e scarica 10dita ver. 3.

 

CoBra. 

Software didattico per imparare a scrivere in braille utilizzando la tastiera del computer (per normo e ipovedenti).

Scarica CoBra (.zip).

Puntatori per il mouse.

Set di puntatori ingranditi, colorati e intermittenti per ipovedenti.
Scarica i set di puntatori (.zip).

Browser web.

Programmi per la navigazione in Internet.
Installa Firefox 3.
Installa Opera 9.50.

Fogli a righe e a quadretti per ipovedenti.

Prototipi di Claudia (.zip).
Prototipi di Franco (.zip).

Lenti d'ingrandimento virtuali.

Scarica Magnifying Glass 2.35.
Esegui Lupe 2.3.

Giochi didattici.

Abbina
Riconoscimento di lettere tra 2 o 3 disegni.

Colorare
Editor grafico contenente alcuni disegni da colorare

Puzzle
Ambiente per la ricostruzione di puzzle elettronici, con possibilità di scegliere il numero di elementi in cui viene suddiviso il disegno originale.

Tazze
Semplici esercizi di catalogazione logica.


Esegui "Patente per il mouse";
semplice gioco per sviluppare la manualità necessaria all'utilizzo del mouse.

Esegui/scarica un giochino rompicapo in formato MS Excel.
Scarica Adobe Reader 8.10;
per leggere file pdf (con funzionalità che agevolano i disabili visivi).

Scarica MathType 6 (demo);
editor matematico per la scuola superiore, adattabile alle esigenze degli ipovedenti (la demo dura 30 gg).

Scarica l'Atlante di Claudia;
software per lo studio della geografia nella scuola elementare e media inferiore adatto ai disabili visivi.


(Fonte: http://www.subvedenti.it).
Ecco alcune risorse utili per le disabilità lieve/medio
Due moduli pensati per alunni portatori di handicap lieve o di media gravità. Il primo modulo riguarda l'uso del denaro, nel secondo modulo sono raccolti esercizi per lo sviluppo di abilità nell'area linguistico-espressiva (completamento del testo relativamente a desinenze, articoli, preposizioni, pronomi... combinazione di parole per formare una frase o più frasi variando l'ordine delle parole). E' presente la possibilità di inserire nuovi esercizi ed è accessibile un archivio per registrare i risultati.
Quattro programmi per alunni dislessici, esercitano ad una sempre maggiore velocità di riconoscimento di lettere, numeri, parole ed espressioni. Si possono impostare: il tempo di risposta definito in millisecondi, la quantità di lettere, numeri o parole da esercitare per ciascuna prova e gli elementi specifici sui quali proporre un'esercitazione mirata.
Sito che consente a giovani con disabilità intellettive e relazionali di poter comunicare in forma semplice, divertente, protetta, con quanti si trovano nella medesima condizione, condividendo le stesse emozioni con linguaggio ed aspettative congruenti. 

 - giochi didattici:
- Altri Software:
  • Italiano:
    • Grammatica - un'ampia gamma di esercizi grammaticali e linguistici
    • Abilità Testuali - offre un contributo alla capacità di analizzare testi narrativi, poetici ed espositivi
  • Geografia:
    • Zolle - teoria delle placche e tettonica a zolle
    • Erosione - le trasformazioni della crosta terrestre provocate dai fattori esogeni
    • Geo Abilità - orientamento sulle carte, le scale e le coordinate geografiche; una simulazione degli effetti dei fattori climatici e la lettura e l'interpretazione dei dati statistici
    • Economia - quali sono i concetti economici più importanti che un alunno di I o II Media deve conoscere e comprendere? Qui è la mia risposta
    • Demografia - finalizzato alla conoscenza e comprensione dei principali concetti della Demografia
  • Storia:
    • Cronologia - per aiutare i ragazzi a crearsi una rete di riferimenti cronologici abbastanza stabile
    • Preistoria - presenta dettagliatamente l'evoluzione degli ominidi  dall'Australopiteco all'Homo Sapiens Sapiens e cerca di porre in maniera problematica lo studio della Preistoria
    • Concetti - l'alunno deve concettualizzare, deve cioè individuare i sovraconcetti cui accenna il testo ed i relativi concetti
  • Altro:
    • Sandro - un programma pensato per alunni disabili di lieve o media gravità
    • Lingua - per l'apprendimento di lingue straniere

lunedì 3 dicembre 2012

Premetto che sono contro a questo concorso docenti... ed ecco i motivi che condivido:
  1. Innanzitutto è necessario dire che sono risicati i posti (su base regionale) messi a disposizione di chi vincerà il concorso e, inoltre, tali posti saranno da esaurire in 2 anni: ciò significa che chi vincerà il concorso, scorrendo la graduatoria, potrebbe avere il posto di lavoro due anni dopo.  
  2. Il concorso non è orientato ai giovani con meno di 30 anni poiché per accedervi è necessario possedere già l’abilitazione all’insegnamento e/o avere un titolo di maturità magistrale conseguito entro il 2001, perciò docenti che nella scuola ci lavorano da tempo ed hanno in media 10 anni di precariato alle spalle oppure persone che da anni non riescono più a lavorare nella Scuola a causa della svariate riforme, dirette e trasversali, che hanno colpito il sistema d’Istruzione. Eppure l’abilitazione dà già diritto all’immissione in ruolo e per questo erano state create le Graduatorie ad Esaurimento. 
  3. Il punteggio di accesso a questo concorso sarà calcolato in base ai titoli di studio, dalla laurea ai corsi FORCOM, e al punteggio acquisito nel test pre-selettivo, mentre non è assolutamente calcolata l’esperienza acquisita negli anni di lavoro e quindi insegnanti che hanno esperienza pluridecennale vedranno mortificata la formazione sul campo a favore di chi invece si è dedicato a “collezionare” titoli su carta.
  4. La verifica d’ammissione sarà un test identico per tutti (50 domande in 50 minuti) su quesiti d’intelligenza, lettura veloce, informatica e conoscenza di una lingua straniera con poco tempo per leggere le domande e testi lunghissimi da analizzare e riguardanti i più svariati argomenti e, dopo questa, si potrà passare alla prova scritta, il cui argomento sarà specifico per la disciplina per cui si concorre.  
  5. Alla fine ci sarà la prova orale nella quale si dovrà eseguire la simulazione di una lezione frontale di circa 30 minuti: ciò è privo di significato poiché una simulazione artefatta è sostenibile dalla maggior parte degli aspiranti, trovarsi di fronte una classe vera con le proprie dinamiche quotidiane, costruire, gestire e guidare la propria lezione in base all’utenza e ricevere un riscontro sul breve termine e lungo l’intero anno scolastico è cosa ben diversa e non da poco! Tutto questo per valutare nuovamente molte persone che già sono state formate e dichiarate idonee all’insegnamento.  
      
    Una riflessione importante merita la percezione ed informazione che questo concorso risolva il problema del precariato. Niente di più sbagliato. Il concorso non è stato bandito solo nelle classi di concorso esaurite, ossia quelle in cui gli aspiranti già abilitati secondo i corsi SSIS o i corsi speciali Legge 143 sono già tutti regolarmente assunti e per le quali esisterebbe una reale esigenza di reclutare nuovo personale, ma è stato indetto anche su classi di concorso sovraffollate dove nemmeno gli stessi insegnanti precari abilitati riescono più a lavorare!
Penso anche che sia giusto avere tutti la stessa possibilità di trovare un posto di lavoro dopo anni e anni di precariato e di disoccupazione... per questo motivo pubblico un aiuto immenso a molti insegnanti che si stanno preparando al test preselettivo del concorso docenti 2012/13.

In questi giorni migliaia di candidati stanno preparandosi utilizzando lo strumento “esercitatore” messo a disposizione dal MIUR. 
Ecco a voi tutte le 3.500 domande, con le relative risposte esatte del test di preparazione alla preselezione al concorso docenti [215 pagine in PDF, circa 1,26 MB]

Vi consiglio di visitare anche http://www.fondani.it/temp/miurpdf.php per ulteriori domande e soluzioni!


BUONO STUDIO E IN BOCCA AL LUPO!

Ecco alcuni consigli e accorgimenti per le verifiche/valutazione per la Lingua inglese nei ragazzi con DSA:

    •  proporre esclusivamente verifiche del programma effettivamente svolto e ripetuto in classe. 
    •  mostrare ottimismo sulle possibilità di recupero, indicandone però le priorità operative e compatibili con le circostanze. 
    •  ricordare che l’importante è che ci sia un miglioramento rispetto al livello di partenza. 
    •  non dare eccessiva importanza ad errori che non rechino pregiudizio alla comunicazione e alla comprensione (cfr. Michael Swan). 
    • dare un commento positivo ed incoraggiante facendo notare (durante la correzione in cooperative learning) quali errori ricorrenti hanno portato ad una valutazione negativa e come anche solo la  correzione di alcuni di essi (dire quali)  avrebbe comportato una valutazione ben migliore (dire quale).  
    •  nel caso la dislessia sia molto grave è possibile che i risultati di una verifica scritta siano negativi in ogni caso. La cosa migliore è ripetere la verifica in forma orale con del materiale adattato allo scopo. (Se il test è a livello elementare-intermedio - ma anche più elevato -  si dovrebbero inserire esercizi che siano basati non solo sulle parole ma che contengano vignette, fotografie, registrazioni video. cfr Naldini). 
    •  tenere presente che lo studente dislessico può dare un’idea di sé più negativa di quella reale, sia perché anni di difficoltà scolastica e di vuoti didattici accumulati li rendono veramente poco abili, sia perché i DSA danneggiano l’immagine del discente sia infine perché il dislessico ha elaborato una strategia per cui preferisce dare di sé l’immagine di chi non ci tiene piuttosto che di chi non ce la fa (soprattutto di fronte ai compagni) per attenuare il proprio sentimento di inadeguatezza di fronte a un nuovo fallimento. Non dimentichiamoci i casi in cui alcuni di loro, seppure con un’intelligenza superiore alla media, hanno dato l’impressione ad alcuni insegnanti poco preparati, di essere dei ritardati mentali.(cfr. Naldini). 
 
- I due punti principali per evitare errori didattici irreversibili sonosecondo Chiara Naldini:
 
1. La multimedialità e il ricorso alla tecnologia sono da preferire non solo per la lingua straniera ma anche per tutte le discipline. 
2. Non conoscere o misconoscere il vissuto personale del discente dislessico vuol dire non essere in grado di apprezzare i suoi sforzi e capire le sue reali possibilità. L’approccio comunicativo-affettivo permette di instaurare un rapporto di mutua collaborazione che non solo contribuirà al mantenimento della motivazione allo studio ma potrà aiutare il dislessico nel difficile compito di superare le frustrazioni accumulate da anni di disagio ed emarginazione scolastica.  
  
Fonti: Giacomo Stella, La Dislessia, Il mulino 2004  
Giacomo Stella, In classe con un allievo con disordini dell’apprendimento, Fabbri editori, 2001  
Chiara Naldini, La dislessia e l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera, Masteritals in didattica della lingua italiana a stranieri, Università Ca’ Foscari di Venezia, 2002 Michael Swan. 
Oltre alla normativa vigente (vedi http://biancosulnero.blogspot.it/2012/11/normativa-dsa-i-disturbi-e-la-lingua.html) si possono utilizzare molte tecniche e accorgimenti didattici per l'insegnamento/apprendimento della lingua Inglese nei confronti degli alunni con DSA... 

ECCO COSA POSSIAMO FARE OLTRE A QUANTO DISPOSTO DALLE  CIRCOLARI:
  
• usare la lingua straniera in classe (i DSA imparano dall’esperienza). 
• evitare test essenzialmente grammaticali (se è difficile decodificare e mettere nella corretta sequenza la lingua madre, farlo in lingua straniera può essere insormontabile e l’insuccesso quasi garantito) o, peggio, traduttivi.  
•  nei compiti in classe leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione. 
•  negli esercizi proposti fornire l’esempio oltre alla consegna. 
• privilegiare gli approcci in cui la lingua è considerata un metodo di comunicazione (metodo induttivo) e in cui l’orale è importante quanto lo scritto e che la rendono accessibile anche a chi (DSA) ha uno stile di apprendimento molto particolare (prevalentemente visivo). 
• usare modalità di insegnamento diversificate.  
• seguire un programma in maniera lineare e progressiva evitando accuratamente salti nel livello di difficoltà proposto. 
• introdurre un elemento nuovo alla volta.  
• valutare sempre il rapporto tra risultato e sforzo richiesto: per es. quando l’ investimento è sproporzionato rispetto a risultati comunque mediocri o non discriminanti ai fini della comunicazione(esempi classici: differenza tra I am going to  e I am –ing   oppure tra  simple past e present perfect). 
• attenersi al testo e predisporre esercizi di verifica con il lessico proposto dal testo e non su aree lessicali diverse o mai introdotte prima. 
• è sempre opportuno fare una simulazione della verifica se possibile. 
• depenalizzare l’errore spiegando che fa parte del processo normale di apprendimento (vedere programmazione didattica di inizio anno).  
• programmare lezioni di gruppo per la correzione del compito in classe con ricerca della versione corretta avvalendosi del testo di studio, consultando i compagni o, infine, rivolgendosi all’insegnante che si rende disponibile muovendosi tra i banchi (sono i principi del cooperative learning). 
• aiutare gli studenti a valutare i propri errori mostrando come spesso hanno ripetuto lo stesso errore (è utile che contino le volte: p. es. l’articolo o il do/does) e come sarà  facile aumentare il voto correggendo già solo quello. 
• far ripetere oralmente (a coppie) la correzione dell’errore ripetuto più volte in una verifica, con la relativa spiegazione (cooperative learning). 
• accontentarsi di risultati parziali confidando in un apprendimento per accumulazione nel tempo (grazie all’ampliamento del contesto che rende chiara la funzione delle singole parti) anche verso la fine di un ciclo.
  •  permettere agli studenti di ripetere la stessa verifica quando sente di avere superato gli ostacoli iniziali o comunque dargli atto che li ha superati.  

- Inoltre è consigliabile nelle lezioni seguire una routine: 
 
    •  dare riscontro immediato e regolare al lavoro fatto a casa con correzione in classe. 
    •  assegnare regolarmente compiti per casa ogni lezione in una quantità gestibile e correggibile (il discente dislessico impiega molto più tempo degli altri a fare gli stessi compiti (per Lorenzo Caligaris, pedagogista all’Ospedale Riguarda di Milano, 5 volte tanto) perciò  beneficia di una riduzione sul carico di lavoro domestico secondo le circolari ministeriali. 
    •  non dare mai delle acquisizioni passate per scontate (spesso un’acquisizione avviene a scapito di una precedente) ma procedere serenamente alla ripetizione resasi necessaria.   
    •  programmare frequenti ripetizioni in itinere e in seguito cicliche per moduli (è utile assegnare del tempo – da 1 a 3 minuti – per il rapido ripasso individuale di un elemento grammaticale e/o fraseologico lessicale, chiedendo poi ai discenti di ripeterlo in cooperative learning e poi all’insegnante. 
    •  usare la stessa terminologia in maniera sistematica (per es. scegliere tra forma base del verbo o infinito) 
    •  non rilevare gli errori interrompendo durante una prestazione orale.  
    •  nel commento ad un’interrogazione, identificare gli aspetti positivi prima di quelli negativi dimostrandosi ottimisti quanto alle possibilità di recupero alla fine del modulo di apprendimento. 


Fonti: Giacomo Stella, La Dislessia, Il mulino 2004. 
Giacomo Stella, In classe con un allievo con disordini dell’apprendimento, Fabbri editori, 2001. 
Chiara Naldini, La dislessia e l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera, Masteritals in didattica della lingua italiana a stranieri, Università Ca’ Foscari di Venezia, 2002 Michael Swan.  
 

domenica 2 dicembre 2012

Nel sito della Maestra Sabry vi è una pagina dedicata alla documentazione didattica direttamente dai quadernoni dei bambini, con maestri che inviano alla collega tutte le pagine digitalizzate che poi possono essere interamente scaricate in formato pdf.
Attualmente sono disponibili quadernoni scannerizzati di Italiano, Matematica, Storia, Scienze, Geografia, Arte e immagine, Musica. Per ogni quadernone viene indicata anche la classe di riferimento. 
Vi consiglio di dare un'occhiata!!! Utilissimi!

martedì 27 novembre 2012

Nella mia carriera ho sempre usato gli strumenti compensativi per ogni tipo di disabilità e quindi non esclusivamente con gli alunni con DSA. Vi dirò di più, sono strumenti validi anche per tutti gli alunni... utili per svolgere tutte le attività didattiche a scuola e a casa... in piena autonomia!

Gli strumenti proposti sono il frutto della mia ricerca sul web e su alcuni testi scolastici/informativi-didattici e di ricerca. Il documento e le varie proposte rappresentano ottime risorse per la scuola elementare, sia per l'ambito linguistico sia per quelllo logico-matematico. Ma maggior parte degli aiuti sono in formato cartaceo... in modo da avere la possibilità di costruire la personale busta degli aiuti:  una busta individuale, a grandezza di quadernone, di carta, da tenere a portata di mano per la "consultazione"; Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove capacità, la busta viene man mano integrata e modificata.

Essa può contenere:
  • Striscia dell'alfabeto nei diversi caratteri;
  • Schede con le difficoltà ortografiche, grammaticali, linguistiche testuali, ecc...
Ma quando usare la busta?
  • A scuola collettivamente;
  • A piccoli gruppi e/o a coppie, con indicazioni di lavoro precise, date dall'insegnante;
  • nel piccolo gruppo di recupero, per abituare gli alunni con problemi a usare gli aiuti necessari;
  • A casa, per copiature, autodettati, scrittura autonoma.

Ecco i principali strumenti compensativi... una raccolta di materiali utili per i bambini:

- "Strumenti compensativi DSA" Raccolta di risorse di lingua italiana e matematica... da ritagliare;

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- "Grammaiuto" e "Mateaiuto" mappe concettuali create dal I° Circolo Didattico di Rozzano (Mi);

-  "Grammatica in schede" per ripassare velocemente le principali regole della grammatica Italiana;

 - "Analisi grammaticale... olè" per lo svolgimento su pc dell'analisi grammaticale... Si tratta di un foglio Excelle che rappresenta una valida e intuitiva guida in grado di aiutare i bambini a fare l'analisi grammaticale;
- "Mappa concettuale sull'analisi grammaticale" una mappa concettuale o tabella utilissima come guida per svolgere l'analisi grammaticale;

- "Mappa grammatica italiana" Mappa che sitetizza le varie parti del discorso e la sintassi;

- "Mappe concettuali sull'analisi logica" si tratta di schede scaricabili relative all’Analisi Logica;

 - "Strumenti Compensativi per analisi grammaticale e logica";

- "FacilitOffice" Sintetizzatore vocale e facilitazioni per las scrittura;

- "Software 310 esercizi di analisi grammaticale" da utilizzare come supporto all'insegnamento della grammatica italiana ad alunni di scuola primaria e scuola media, o ad adulti.

- "Sintetizzatori vocali";

- "I software del Csa di Bologna" Una pagina con i link per scaricare software gratuiti per diverse disabilità.

lunedì 26 novembre 2012

Vi propongo la visione della trasmissione TERRA di rete 4, andata in onda il 25/11/2012. 

Si parla di tagli alla sanità pubblica, di disabilità e Autismo!

Certi messaggi vanno lanciati molto più spesso e in momenti mi massimo ascolto... bisognerebbe far conoscere la situazione della nostra sanità pubblica... la forza che ci vuole per andare avanti da parte delle famiglie con figli diversamente abili... In Italia queste famiglie sono abbandonate da tutte le istituzioni o quasi... e spesso manca anche la solidarietà della gente comune che complica ulteriormente la vita!

Clicca il link per vedere il video della trasmissione http://www.video.mediaset.it/video/terra/full/360160/tagliare-fa-male---25-novembre.htm  BUONA VISIONE!

domenica 25 novembre 2012

L'inserimento scolastico del bambino affetto da epilessia puo' andare incontro ad alcune difficolta' anche in considerazione dell'eta' d' esordio della malattia che si manifesta nel 70% dei casi in eta' prescolare e nel 30% in eta' scolare. A volte, quando si tratta di assenze il disturbo puo' essere segnalato, per la prima volta, dall' insegnante. 
Vanno considerati inoltre gli aspetti psicologici, comportamentali e di rendimento scolastico in rapporto all' assunzione dei farmaci. L'integrazione del bambino spesso e' complicata dal pregiudizio dell' insegnante dovuto alla scarsa informazione da cui deriva l'ansia del rapportarsi con il bambino e da un rifiuto, piu' o meno palese, con la conseguente emarginazione del bambino stesso (casi individuali a prescindere dal grado di socializzazione). Proprio per questo, molti genitori, preferiscono non segnalare il disturbo del loro bambino. In questi casi consigliamo i genitori di sollecitare le Associazioni regionali ad organizzare corsi di aggiornamento per gli insegnanti sia a livello provinciale che nelle singole scuole. I corsi devono essere tenuti da epilettologi, pedagogisti, psicologi ed insegnanti con esperienza in materia. 

Dal punto di vista burocratico, premesse le certificazioni da parte dello specialista della diagnosi, terapia e considerazioni particolari sul bambino affetto da epilessia, con deficit associati, l' Amministrazione scolastica prevede un insegnante di sostegno disponibile per un numero di ore in rapporto alla gravita' del caso. Per coloro che sono affetti da epilessia senza altre complicazioni non e' previsto alcun aiuto, salvo il caso in cui venga accertato che l' assunzione della terapia comporti disturbi della concentrazione, memoria e comprensione. Ad ogni modo sia che siano previste delle ore di sostegno per loro come per tutti gli allievi della scuola dell' obbligo, va programmato dai docenti un insegnamento individualizzato con obiettivi realmente raggiungibili da svolgere all' interno della classe o meno, a seconda di quanto concordato dal consiglio di classe. 

Oltre all'insegnante, i genitori possono fare richiesta dell'assistente specialistico a cui il bambino ha diritto in base alla legge 104.

Per quanto riguarda l'assunzione dei farmaci a scuola, la posologia e le scadenze dell' assunzione deve essere certificata dallo specialista e consegnata al medico scolastico che autorizzera' per iscritto gli insegnanti a far assumere le terapia al bambino (vedi anche http://biancosulnero.blogspot.it/2012/10/normativa-somministrare-farmaci-scuola.html). Per ogni alunno in situazione di handicap opera collegialmente il Gruppo operativo interprofessionale previsto dalla CM n° 258/83, costituito dal Direttore Didattico o Preside, dagli specialisti dell' USL, dagli operatori educativo-assistenziali e/o tecnici dell' Ente Locale. Il Gruppo si riunisce in date prestabilite almeno tre volte l' anno. Ai sensi dell' art. 6 del DPR 24.2.94, alla stesura ed alla verifica del Profilo dinamico funzionale e del Progetto educativo personalizzato e' prevista la partecipazione della famiglia. Per ogni Circolo o Istituto e' costituito il Gruppo di lavoro previsto dall' art. 15, punto 2, della L. 104/92, con il compito di stimolare e coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unita' scolastica per favorire l' integrazione. Tale gruppo e' composto da: Direttore Didattico o Preside che lo presiede, 1 rappresentante dell' USL, 1 rapp. dell' Ente Locale, 1 rapp. dei docenti, 1 rapp. degli studenti ( scuole medie di II grado), 1 rapp. dei genitori di alunni con handicap o rapp. di Associazione da loro indicato e 1 rapp. dei genitori eletto nel Consiglio di Circolo. 

In caso di problemi gravi l'insegnante di sostegno deve intervenire come da protocollo... in caso di problemi con il bambino (la non ripresa dopo una crisi ecc..) si chiama l'ambulanza e il personale sanitario... solo così adempiendo al protocollo base si è tutelati a livello giuridico.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO: 
  • legge 104/92 per l’assistenza di base e per quella specialistica;

lunedì 19 novembre 2012

DSA e LINGUA STRANIERA... Tutto ciò che c'è da sapere!!!

  • È possibile l'esonero dalla lingua straniera nel primo ciclo?
Esplicitamente il DM del 12-7-11 non fa nessuna distinzione tra primo e secondo ciclo, anche se l'art. 6 comma 6, parlando di percorso differenziato, fa riferimento al D.P.R. n.323/1998 che riguarda solo il secondo ciclo (Regolamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). È stato riferito che la prossima Ordinanza Ministeriale sugli esami specificherà che gli alunni DSA del primo ciclo esonerati dalla lingua straniera potranno iscriversi alla secondaria di secondo grado ma solo per il conseguimento di un attestato di credito formativo, analogamente a quello che si fa per gli alunni disabili che non hanno superato l'esame.
  • È possibile esonerare dalla seconda lingua straniera? 
 Il DM 12-7-11 non fa nessuna distinzione neppure tra prima e seconda lingua straniera e si applicano pertanto le stesse identiche procedure per cui anche l'esonero della sola seconda lingua straniera comporta la perdita della validità del titolo di studio.
  • Nel momento in cui si decide su dispensa dalle prove scritte o esonero totale, la scuola deve solo attenersi a quanto deciso da altri (specialisti, famiglia) o può intervenire nella scelta in base a considerazioni didattiche? 
Secondo il DM 12-7-11, art. 6 comma 5 e 6, solo gli specialisti e la famiglia hanno discrezionalità in questo campo, sia per l'esonero che per la dispensa. La scuola può opporsi solo in base a considerazioni generali, legate alla funzione delle lingue straniere rispetto allo specifico percorso di studi, non per valutazioni didattico-educative riferite al singolo alunno. Certamente, in caso di dispensa, spetta alla scuola decidere come sostituire con prove orali  le prove scritte.
  • Il latino può essere considerato una lingua straniera?
 Il latino non può essere considerato una lingua straniera e pertanto non si applica la dispensa prevista dal DM 12-7-11. Una nota ministeriale del 2007 (4674 del 10-5-07) equiparava latino e greco alle lingue straniere (o, meglio,"non italiane") ma è stata espressamente abrogata dal DM del 2011.



sabato 10 novembre 2012

Oltre agli insegnanti curriculari e di sostegno, sono previste altre figure professionali per affrontare problemi di autonomia e/o di comunicazione. Si tratta degli assistenti ad personam.
Il servizio è rivolto agli alunni portatori di handicap delle scuole materna, elementare, media, superiore. La gravità delle patologie, di tipo psichico, fisico e sensoriale, e i vincoli organizzativi interni alla scuole hanno reso necessario realizzare un rapporto assistente/utente molto basso 1:1 o 1:2.
Il servizio è composto da un numero variabile di assistenti ad personam a cui si aggiunge la figura dell'assistente sociale in qualità di coordinatore, e prevede la collaborazione con le altre figure professionali, quali insegnanti e operatori NPI, che per le specifiche competenze istituzionali promuovono e realizzano i progetti di inserimento.

Il ruolo:
-Stimolo nell'apprendimento di abilità necessarie all’incremento dell'autonomia nelle varie dimensioni vigilanza e cura nell'igiene personale dell'assistito.
-rapporto individualizzato a contatto diretto con il bambino la quale propone attività al fine di favorire l'acquisizione di abilità.
-rapporto con il piccolo gruppo classe: l'assistente diventa mediatore per favorire la socialità e lo sviluppo di positive relazioni con i compagni.
-rapporto con il gruppo classe: supporto all'alunno nella partecipazione alle attività scolastiche svolte dall'insegnante titolare in classe.
-con l'utenza: gestendo o partecipando in prima persona alle attività dirette al minore.
-con le insegnanti: partecipando alla programmazione didattica e alle successive verifiche.
-con gli operatori psico-socio-sanitari: per la predisposizione dei progetti globali di intervento e per consulenze specifiche.
-con la famiglia: la gestione della quotidianità implica di fatto che l'assistente ad personam si rapporti costantemente con i genitori del minore.

- Nello specifico i compiti dell’assistente “ad personam” sono i seguenti:
  1. azione con il soggetto attraverso:
    • assistenza diretta alla Persona;
    • promozione dell’autonomia di base e sociale;
    • sviluppo delle capacità comunicative.
  2. azione con il gruppo tramite la promozione di relazioni socializzanti;
  3. azione per il soggetto attraverso azioni di progettazione ed organizzazione dell’intervento;
  4. azione per il progetto tramite l’azione di interazione collegiale con le diverse figure impegnate nella presa in carico dell’alunno disabile.
L’assistenza viene realizzata mediante la prestazione di:
  • interventi di sostegno, interno alla scuola o in altri luoghi (accompagnamento durante le uscite didattiche);
  • interventi mirati a progetti di integrazione sociale;
  • specifiche attività di cura in orario scolastico;
  • supporto nelle attività didattiche.
Cosa fare per ottenere il servizio:
  • Sollecitare il dirigente scolastico a farne richiesta all'ente locale competente.
Competenza Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e Provincia (scuole superiori) - art. 139 D.Lgs 112/1998).
  • Chi la svolge: Devono provvedervi i collaboratori scolastici; per svolgere questa mansione hanno diritto a frequentare un corso di formazione e a ricevere un premio incentivante (CCNL Comparto Scuola 16/05/03; nota MIUR n. 3390 del 30/11/01).
Responsabilità:
  • E' il dirigente scolastico che, nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento, deve assicurare in ogni caso il diritto all'assistenza (nota MIUR n. 3390 del 30/11/01).
Cosa fare:
  • Nel caso in cui l'assistenza materiale non venga garantita, occorre diffidare con lettera r.r. il dirigente scolastico a garantire tale servizio pena la denuncia per il reato di interruzione di pubblico servizio.  

    Riferimenti Normativi
    Decreto Presidente Repubblica 31 maggio 1974, n. 416; Legge 14 gennaio 1975, n. 1 ; Legge 11 ottobre 1977, n. 748; Legge 14 agosto 1982, n. 582.
    Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica”.
     Decreto Presidente Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
    Legge 4 agosto 1977, n. 517. "Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico.
    Circ. Min. P.I. 313/77, 158-159/79 , 199/79 , 258/83,
    Progetto di Legge regionale 31/80 ; 1/86.
    Circ. P.I. R.L. 188/80.

    (Fonte: http://www.superabile.it dell'11/9/2006).

venerdì 9 novembre 2012

Ecco quando viene redatto il PDP... la sua redazione avviene: 

•  all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi  per gli studenti già segnalati.
•  su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica. 

L’iter classico per giungere alla compilazione del PDP è il seguente. :  
  1. Acquisizione della segnalazione specialistica; 
  2. incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il   referente DSA  per la raccolta delle informazioni. (verbalizzazione da parte del coordinatore); 
  3. accordo  tra i docenti per la sua  predisposizione e per la  distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre).
  4. stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente) ad es. nel C.d.C. di Ottobre (successivo C.d.C. di Novembre ).  
 Quindi il PDP va progettato e consegnato sia alle segretera della scuola sia ai genitori entro il 30 novembre!

Inoltre il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del team dei docenti o del Consiglio di Classe (per es. in sede di scrutini). 

giovedì 8 novembre 2012

Il PEI è un documento didattico e non un atto amministrativo. In quanto tale non è soggetto ai vincoli posti dalla legge 241/90 che regola l'accesso agli atti amministrativi. 
Ovviamente il  PEI è un documento nel quale sono trattati dati sensibili secondo il decreto legislativo 196/03 che tutela il diritto alla privacy in Italia. Quindi, i genitori di un bambino/ragazzo disabile hanno pieno diritto di chiederne una copia in quanto genitore e la scuola non può rifiutarne la consegna. Infatti il PEI è redatto con la piena ed effettiva partecipazione dei genitori. Altro sarebbe renderlo pubblico senza consenso o consegnarlo ad altre persone diverse ed estranee.
Gli  assistenti AEC (Assistente Educativo Culturale) sono operatori dipendenti e regolamentati dal comune o cooperativa che mette a disposizione tale servizio...

Il compito dell'AEC è di sostenere il processo di integrazione degli studenti disabili non autonomi, aiutandoli ad andare in bagno, a mangiare , a spostarsi negli spazi della scuola sia esterni che interni all'edificio, ad accompagnare l'alunno in gita scolastica e nello svolgimento di attività che richiedano spostamenti, nella cura dell'igiene personale. Non è compito dell'AEC la somministrazione di farmaci, tranne su autorizzazione dei genitori e su presentazione di una formale richiesta del medico. L'AEC, inoltre, non deve intervenire nella didattica né per lo svolgimento di attività a scuola che nei compiti a casa. Il mansionario dell'assistente è un documento che può essere richiesto al comune o alla cooperativa. Infine, l'AEC partecipa ai GLH operativi e collabora nella stesura del PDF e del PEI.

A quanto pare solitamente lo schema orario (che dipende dal contratto e organizzazione comunale/cooperativa)  deve tener conto da un punto di vista quantitativo di coloro che frequentano con un orario a tempo pieno; da un punto di vista qualitativo, invece, bisogna evitare l’esclusiva presenza pomeridiana dell’assistente, al fine di favorire la reale integrazione con il gruppo classe. Non risulta comunque compatibile al fine educativo del minore, la compresenza dell’AEC con l’insegnante di sostegno.

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