• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

venerdì 25 gennaio 2013

L'ortografia è una conquista, una sorta di percorso a ostacoli che ogni bambino affronta, pur se in modo diverso, nel corso della scuola primaria. Tra le difficoltà più comuni, occupa una posizione di primo piano l'uso corretto delle doppie. Eccezzionale o eccezionale? Tappezziere o tappeziere?
Per riconoscere se una consonante raddoppia o no, ci vuole tempo, esercizio e 'molto orecchio'. Come può un genitore o un insegnante aiutare suo figlio/alunno ad allenarsi? Con pazienza, grande attenzione alla pronuncia delle parole e strategie utili e divertenti:

1) Impara bene le regole per l'uso delle doppie
Il raddoppio delle consonanti non risponde a una precisa regola generale (ahimè!), valida in ogni caso, ma ci sono una serie di norme utili a evitare alcuni tra gli errori più frequenti.

Raddoppiano la consonante iniziale le parole che si uniscono ad alcuni prefissi:
a-prendere apprendere
contra-dire contraddire
così-detto cosiddetto
da-bene dabbene
fra-tanto frattanto
là-su lassù
ne-meno nemmeno
e-pure eppure
ra-cogliere raccogliere
se-bene sebbene
sopra-tutto soprattutto
sovra-peso sovrappeso
su-detto suddetto
Le parole con suffisso -iere vogliono la doppia z: corazziere, tappezziere, biscazziere.

Non raddoppiano invece:
  • la consonante b del suffisso a/e/i-bile: adorabile, inabile, indelebile, incedibile, bevibile, leggibile;
  • la c davanti a vocale u + altra vocale non raddoppia mai, a parte il caso della parola taccuino;
  • la -g e la -z seguite da -ione: guarigione, stagione, automazione, promozione;
  • le parole che contengono -zia e -zie: grazia, egiziano, pazienza, giustiziere. Fanno eccezione: pazzia, razzia;
  • le parole composte quando sono precedute da contro, sotto, tra: controvoglia, sottovento, tracimare.
Guarda il vocabolario. Attenzione! A volte, la presenza di una doppia consonante dipende dall'etimologia della parola, cioè dalla sua derivazione dal latino. In questi casi, non c'è 'trucco' che tenga, occorre conoscere la parola per scriverla correttamente.
Una risorsa preziosa per imparare queste parole che sembrano sfuggire a ogni regola è il vocabolario... Abituate vostro figlio a tenerlo sempre a portata di mano, e consultatelo insieme, come se fosse un gioco, ogni volta che avete un dubbio.

Pensa sempre al significato di una parola. Per capire come si scrive correttamente una parola, occorre riflettere con attenzione sul suo significato e sulle parole da cui deriva. Per esempio, da dove viene scorrazzare? Da correre, perché vuol dire correre qua e là. Quindi doppia z e doppia r: scorrazzare (Massimo Birattari, Grammaland, Feltrinelli).

2)Pala o palla? Scandisci bene le parole
Nella nostra lingua, tutte le consonanti (esclusa l'h) possono essere raddoppiate per indicare un suono più forte e deciso (passo, latte, collo).
La doppia consonante serve anche a distinguere parole altrimenti 'identiche' che hanno un significato invece molto diverso. Per esempio:
polo - pollo
rosa - rossa
caro - carro
mese - messe
nono - nonno
Se la parola è pronunciata in modo corretto, si capisce abbastanza facilmente se contiene una doppia o no. Purtroppo, però, come ricorda il libro Scioglilingua-Ortografia (Lattes & C. Editori), non è affatto così scontato: la pronuncia delle parole, spesso, cambia a seconda dell'area geografica.
In alcune regioni italiane, c'è la tendenza a far sentire come una doppia una consonante singola; in altre, accade esattamente il contrario, le doppie vengono pronunciate come se fossero una sola consonante.
Questo fatto, certo, non semplifica la vita ai bambini che stanno imparando a scrivere: l'uso delle doppie, infatti, si acquisisce soprattutto ascoltando.
È dunque molto importante che i genitori e le maestre si sforzino di scandire bene le parole con le doppie in modo da farle sentire al bambino, come suggerisce Monica Colli, autrice – insieme a R. Colli - del libro Quattro stagioni per giocare (Erickson).

3) Gioca con le sillabe e batti le mani
L'uso corretto delle doppie è anche legato alla capacità di effettuare la divisione sillabica. Un aspetto sul quale Moira Lucarelli, maestra della primaria, fa esercitare i suoi bambini già dalla prima classe. Naturalmente, l'esercizio diventa un gioco: “I bambini si danno un bel da fare e sembrano divertirsi”, dice la maestra.
Allora, perché non provare una strategia simile, come quella adottata in aula, anche a casa?
Si parte con parole semplici (piane), come per esempio pane, chiedendo al bambino di dividerla battendo le mani (pa-ne). In questo caso, pa-ne, la divisione per sillabe è piuttosto semplice e intuitiva e corrisponde al suono che si pronuncia con la voce (a nessuno viene in mente di dire pan- e, anche per un bimbo è automatico dividere pa-ne, perché sillabe e suono corrispondono). A questo punto, si chiede: 'Quante volte hai battuto le mani?', Due? - questo significa che la parola in questione ha due sillabe. Così, piano piano. diventa chiara la corrispondenza suono-sillaba.
Con lo stesso gioco, il bambino si accorge (battendo le mani e pronunciando la parola ad alta voce) che la corrispondenza suono/lettere - pane, (pa-ne), tavolo (ta-vo-lo), divano (di-va-no) - non c'è nel caso delle parole che hanno le doppie. Se io dico la parola piccolo, per esempio, e divido pi-co-lo, mi rendo conto che qualcosa non funziona: il suono di picolo è molto diverso da quello di piccolo. E ancora non c'è corrispondenza suono-sillabe per una parola come salotto (sa-lot-to) perché provando a pronunciarla sa-lo-to, si sente che qualcosa non va bene... Allora, forse una consonante raddoppia si chiederà il bambino?
In questo modo, il piccolo alunno può riconoscere se la consonante raddoppia o no e, quando capisce cosa non va, può fare autocorrezione: 'È l'unico modo per imparare', dice la maestra della primaria.

4) Abitualo all’autocorrezione
Luisa Staffieri, maestra della primaria (e scrittrice per bambini), sostiene l'importanza per i bambini di correggersi da soli non soltanto nel caso delle doppie ma, in genere, di tutti gli errori di ortografia.
Per questo, nelle sue classi, dice che si limita a sottolineare l’errore dell’alunno, dicendogli di rileggere la parola o di controllare sul dizionario come è scritta. Così il bambino mantiene un ruolo attivo nella correzione del suo errore, fondamentale per imparare.
Anche a casa, potete tentare un approccio analogo: se vostro figlio ha 'perso' una doppia, invitatelo a rileggere la parola (o a controllare il dizionario), ma non correggete subito voi l'errore.
Lo stesso discorso vale se vostro figlio vi domanda: 'Mamma, ci vuole la doppia?'
In queste occasioni la risposta migliore è chiedergli: 'E tu cosa ne pensi?' invitandolo a riflettere sulla parola scritta.
Alle possibili rimostranze filiali ('uffa, ma non lo so, non capisco se ci vuole la doppia o no!'), replicate con questa filastrocca, consigliata dalla pedagogista Monica Colli, autrice di diversi libri divertenti sull’ortografia.
-DOTORE, se scrivo ho TERORE, paura,
per gli ERORI che FACIO esiste una cura?
Preferisco non scrivere o scrivere poco,
per me la SCRITURA, non è certo un bel gioco!
Scrivere dicono è come un bel viaggio,
ci vuole CERVELO, ci vuole CORAGIO...-
Rifletta un momento, rifletta per bene,
le DOPPIE Sofia, dove le tiene?
Dove le lascia, dove le METTE?
Se rilegge di DOPPIE ne mancano SETTE!
Si faccia CORAGGIO e impugni la biro,
per metter le DOPPIE al prossimo giro!
(Monica Colli, Grazia Mauri, Saviem, Gli aGlieni nell'orto...grafia, Erickson)

5) Il gioco delle doppie … da fare anche in macchina
Ogni giorno giocate un po’ con vostro figlio al gioco delle doppie. Dite una parola (es. Capelli) e chiedetegli: “Quante doppie ha?” Lui nel caso di capelli dovrebbe rispondere: “Una doppia, la elle”. Ditegli: “Bravo!!!!” E poi: “Ora prova a dirmi quella parola senza doppia”. E fategli pronunciare: “Capeli”. Nel caso in cui vi avesse risposto che capelli non ha doppie oppure ha una doppia p. Rispondetegli: “Ahhhh capeli (oppure cappeli) … ma io ho detto capelli!”
Ricordatevi: è un gioco. Metteteci entusiasmo, inventatevi parole sempre nuove e ditegli sempre che è tanto tanto bravo …
Questo gioco viene insegnato da molti logopedisti italiani.

6) Una sfida a scarabeo
Un simpatico stratagemma per riconoscere le parole che causano dubbi sulla necessità o meno della doppia (per esempio, istruzione, tappezziere, leggibile) è una partita con vostro figlio a una versione speciale e 'casalinga' del classico Scarabeo.
Per prima cosa, occorre individuare una serie di parole 'ambigue' (come quelle sopra) e poi preparare un cartoncino-tessera per ogni lettera (meglio se in stampatello e a colori). In questo modo, è possibile comporre la parola corretta.
A questo punto, mescolate le tessere e pronunciate ad alta voce, in modo chiaro, una delle parole invitando il bambino a formarla in un tempo prestabilito (tipo 30 secondi).
Naturalmente, il gioco è più divertente se due o più bambini si sfidano a comporre le parole 'giuste' mentre l'adulto le pronuncia. In questo caso, assicuratevi un numero di tessere sufficienti affinché ogni giocatore possa mettere insieme le tessere indispensabili.

7) Indovina la parola giusta
Una sfida in famiglia o tra amici è sempre una buona strategia per coinvolgere il bambino senza annoiarlo (o indurlo a pensare che anche a casa si fanno le 'cose' di scuola).
Un'attività semplice, adatta ai più piccoli, è quella di individuare la grafia corretta di una parola. A questo scopo, preparate una serie di bigliettini con coppie di parole, scritte in modo giusto e sbagliato, tipo:
acozaglia/accozzaglia
agghiacciante/aghiacciante
polizia/polizzia
alibito/allibito
reddito/redito
cammicia/camicia
codardo/coddardo
insanabile/insanabbile
Infilate i foglietti in un sacchetto (o cestino) e invitate i giocatori (almeno due!) a pescare a sorte: a turno, ogni bambino deve individuare la parola giusta in pochi secondi. Alla fine vince, chi ha totalizzato più punti (riconoscendo, quindi, la parola corretta del fogliettino pescato).

8)Filastrocca d'autore
Ritmo e rime piacciono a tutti i bambini: la filastrocca è una risorsa preziosa - che si presta a infiniti usi! - per sorridere insieme e riflettere su aspetti della lingua in modo piacevole.
Ecco qui sotto Canta la capra matta di Bruno Tognolini, poeta e scrittore per bambini, che contiene tante parole con le doppie (naturalmente, non nasce come 'esercizio' per le doppie!).
Recitatela con il bambino, e invitatelo a osservare le parole: se togliamo le doppie, cosa succede? Chiedetegli di inventare una frase con ogni parola. Se anche a scuola, si è già cimentato nell'operazione, provate a dividere le parole in sillabe tenendo il ritmo con le mani.
Canta la capra matta
(di Bruno Tognolini)
Canta la capra matta la mattana,
salta la gazza pazza alla padana.
E quelle sette belle tenerelle
ben strette strette a prendere le stelle.
Giri di fili fini in diti dritti,
chili di fichi fritti in nidi fitti.
Toro colosso col collo d'oro grosso,
col loro color rosso solo è mosso.
Un lupo cupo fu più giù che su,
un bruco scuro su di un muro blu.
(Da Rimelandia, Il giardino delle filastrocche, B. Tognolini e R. Piumini, Mondadori)

9) Il re di casadelle doppie!
Con un po' di impegno anche da parte dell'adulto, ecco un gioco divertente per un gruppo di bambini adatto a stimolare 'la fantasia ortografica'! Preparate cinque cartoncini (in formato carta da gioco) dedicati alle possibili stanze di una casa: cucina, salotto, camera da letto, bagno, cameretta.
Scrivete sopra il nome su un lato o per un effetto più simpatico, attaccate un'immagine relativa a ogni ambiente (ritagliatela da riviste, cercate online o, se disegnate, meglio ancora!). L'altro lato della carta deve essere anonimo e non riconoscibile.
A questo punto, munite tutti di carta e penna, e invitate ogni giocatore a pescare una carta tra le cinque disponibili (ovviamente, senza mostrare l'immagine). Al via, in un tempo fissato (tipo due-tre minuti), i bambini dovranno scrivere il maggior numero possibile di parole con le doppie riferite a quelle stanza.
Se la carta estratta, per esempio, è cucina, ogni giocatore dovrà pensare al maggior numero possibile di parole attinenti (in questo caso, fornello, rubinetto, piatto, padella) e scriverle in modo corretto.
Per verificare se le parole sono state scritte bene, chi ha estratto la carta svolge il ruolo di 'giudice' per se stesso e i compagni di gioco. Ovviamente, può farlo solo ricorrendo al dizionario (date una mano in questa operazione). Tenete il punteggio dei partecipanti su una lavagna o un tabellone e, alla fine, proclamate il 'Re delle doppie' !

10)Ortografia per nativi digitali
Ai ‘nativi digitali’ piace molto fare i giochi al pc oppure sul tablet. Perché non sfruttare questa innata passione per la tecnologia per imparare le doppie?
La casa editrice Erickson ha diverse opere sul recupero dell’ortografia anche in versione CD. Basta digitare su google Erickson + ortografia e troverete tutto quello che fa per voi.
Tra le app invece sul tema dell’ortografia non abbiamo trovato nulla di particolarmente valido. Ma ogni giorno vengono aggiunte nuove app, quindi se vi interessa l’argomento ricordatevi di fare un giro sui vari store.

11)Tiro a segno... alle doppie
Se vostro figlio sembra allergico a qualsiasi 'esercizio' a casa, provate a coinvolgerlo con un gruppo di amici in questo gioco (ispirato dal libro Grammaland) che richiede concentrazione e anche 'movimento'. Insomma, non sembra una 'roba di scuola'!
A voi tocca impegnarvi un po' con la preparazione... Con del cartoncino abbastanza pesante, realizzate dei cartelli orizzontali con alcune parole 'ambigue' scritte in stampatello che possono contenere degli errori. Qualche idea?
Accarezzare
fazoletto
azzurro
sopravvalutare
utilizzazione
ragazzo
azzione
aventura
Preparate una serie di lettere in stampatello sufficienti per ogni squadra, ovviamente pensando alle possibile doppie per le parole che avete scritto.
Un possibile variante: se avete le classiche lettere magnetiche che si usano già alla materna, potete usarle e scrivere, invece, le parole da indovinare con altri lettere su una lavagna magnetica (o sul frigo!).
A questo punto, invitate i giocatori a mettersi in riga a una certa distanza dai cartelli delle parole - che appenderete davanti uno per volta. Al via, ogni gruppo deve decidere se ci vuole una lettera o no per quella parola. In caso positivo, lancia la consonante giusta, altrimenti se la squadra che la parola sul cartellone sia corretta, può tirare una pallina colorata (ricordate colori diversi per ogni gruppo). Questa è l'idea di base, ma naturalmente, potete usare materiali diversi, a seconda della disponibilità in casa e della vostra fantasia, per proporre lo stesso gioco.
Alla fine, vince una bella coccarda la squadra che ha 'colpito' in modo giusto il bersaglio!

12)Facciamo la spesa?
Ecco un'idea per un gioco divertente, adatto anche ai più piccoli, che potete proporre anche solo al vostro bambino o in gruppo.
Preparate una serie di cartoncini (tipo carte da mazzo) applicando sopra ognuna le immagini di tutti quei prodotti che normalmente comprate al supermercato (frutta e verdura, pasta, carne, prodotti per l'igiene e il bagno, detersivi). Potete ritagliarle da riviste e giornali o, se preferite cercare qualcosa di adatto online. Fate attenzione a includere parole che hanno le doppie e altre senza (spazzolino, formaggio, latte, dentifricio).
Una volta creato il mazzo, munite il bambino di carta e penna (la lista della spesa!), invitatelo a pescare dal mazzo e a scrivere sul suo foglio, il nome dell'oggetto rappresentato sulla sua carta.
Scopo finale è portare a casa il maggior numero di prodotti, ovvero quelli scritti correttamente. Se i giocatori sono più di uno, vince quello che ha scritto correttamente più parole, altrimenti se il bimbo è uno solo, fategli osservare quante cose ancora mancano della sua spesa! E, dopo aver osservato insieme, le parole 'sbagliate', invitatelo a riscriverle correttamente. 

(Fonte: di Marzia Rubega http://www.nostrofiglio.it/).

sabato 19 gennaio 2013

Spesso è difficile esprimere un "giudizio" globale nel quale si faccia riferimento non solo alle competenze acquisite nelle diverse aree di apprendimento e nelle singole discipline, ma anche al punto di arrivo (momentaneo) dello sviluppo dell'alunno, tenendo conto dei vari aspetti della persona: situazione di partenza e prerequisiti, capacità di apprendimento, modalità di lavoro e di studio, interesse, impegno, partecipazione alle attività, autonomia personale, disponibilità a relazionarsi con gli altri nel rispetto delle norme comunitarie...
In soccorso a questo importante e delicato compito, ho pubblicato i materiali messi a disposizione dalla maestra Chicca Petruzzi... Si tratta di un documento con le tracce-giudizi per la valutazione, utili per tutte le classi della scuola primaria e anche per i casi particolari che possono capitare (alunni trasferiti, prolungate assenze, ecc.).

Clicca il seguente link:
Giudizi descrittivi per la valutazione (Pagelle, Registro e Relazioni).doc

Vedi anche: "RIFERIMENTI VALUTATIVI-DESCRITTIVI" PER LA COMPILAZIONE PAGELLE E RELAZIONI 

venerdì 18 gennaio 2013

La maestra Chicca Petruzzi mi ha inviato personalmente dei materiali molto utili. 
La Docente, con dedizione professionale e altruismo, questa volta mette a disposizione le "voci" o/e riferimenti valutativi-descrittivi. Tali materiali sono molto utili per predisporre relazioni, compilare alcune parti del Registro... e per compilare le schede di valutazione. Sono inrtercambiabili fra loro con un semplice copia-incolla adatti a tutte le classi e per ogni grado di prepaprazione.

CLASSE PRIMA:

CLASSE SECONDA:

CLASSE TERZA:

CLASSE QUARTA:
 CLASSE QUINTA:

Vedi anche: GIUDIZI DESCRITTIVI PER LA VALUTAZIONE (PAGELLE, REGISTRO E RELAZIONI)

Alcune importanti strategie per eseguire i compiti, lo studio a casa e le attività a scuola.
Soprattutto alle superiori è indispensabile la presenza di un tutor (studente universitario o insegnante) o di un genitore il cui ruolo è quello di:
  • fungere da lettore dei libri di testo (in mancanza dei testi digitalizzati che aumenterebbero l’autonomia dello studente dislessico) 
  • preparare riassunti, mappe concettuali e/o mentali, schemi, utilizzando uno scanner e vari programmi informatici per la costruzione di testi o di mappe preferibilmente leggibili da una sintesi vocale 
  • organizzare il materiale scolastico (raccolta di fotocopie, trascrizione al computer di appunti di compagni o insegnanti scritti a mano…..) 
  • controllare sul diario che siano stati riportati i compiti per le lezioni successive (difficile utilizzo del diario) 
Il reperimento in tempo reale del materiale didattico necessario per lo studio a casa è un punto cruciale affinchè lo studente dislessico abbia quotidianamente il materiale necessario allo studio come tutti i suoi compagni. A tal fine è necessario che i docenti concordino con lo studente e/o i genitori accorgimenti e strategie adeguate.

Ricordiamo infatti che: 
  • il dislessico non riesce a copiare dalla lavagna e a prendere appunti 
  • gli appunti dei compagni non vengono decodificati perché non sono scritti al computer
Le strategie compensative possono essere molteplici, qui ne riportiamo alcune: 
- dotare l’aula di una lavagna “digitalizzata” 
- scrivere al PC o in stampato maiuscolo mappe o schemi della propria lezione (in sostituzione degli appunti) e consegnarli all’allievo all’inizio della lezione 
- ….altro, qualunque idea possa venire ad insegnanti o genitori è da provare ed adottare in caso positivo

Riscontro degli argomenti trattati in classe e correzione delle verifiche.
Chi segue il ragazzo a casa necessita inoltre di conoscere:
- quali attività sono state svolte nella mattinata a scuola e quali compiti sono stati assegnati. È importante che i docenti concordino un metodo con l’allievo perché giungano a casa quotidianamente tutte queste informazioni
- quali argomenti sono da ripassare perché non adeguatamente assimilati (vedi per es. verifiche negative). In questo caso risulta molto utile che l’insegnante consegni la fotocopia delle verifiche con le correzioni riportate in classe

Utilizzo delle mappe concettuali e/o mentali.
Le mappe concettuali o quelle mentali possono essere utilizzate per scopi diversi quali per es.:
-  nello studio, per ridurre il carico del materiale da leggere e per memorizzare meglio (memoria visiva)
-  nel ripasso, in preparazione di interrogazioni e/o verifiche scritte
-  per una esposizione più fluente nelle interrogazioni
-  per rappresentare una traccia di un testo

Due dei maggiori problemi che affliggono il dislessico sono lentezza e affaticabilità.
A causa di ciò i compiti e lo studio a casa impegnano il ragazzo (e il tutor o il genitore) molte ore del pomeriggio. Soprattutto alle superiori, a causa del carico di lavoro a casa, il dislessico può essere obbligato a rinunciare alle attività ludico – ricreative – sportive, cosa che sarebbe assolutamente da evitare, come sopra accennato, per il suo equilibrio psico-fisico.
L’unico modo è quindi quello di ridurre il carico dei compiti, per es. riducendo il numero degli esercizi delle varie materie, sostituendo i capitoli di studio con sintesi, meglio se fornite direttamente dagli insegnanti.

È importante che l’impegno quotidiano del pomeriggio venga riconosciuto dagli insegnanti e il ragazzo adeguatamente gratificato.
Questo è un punto nodale e critico nella vita scolastica del dislessico, in quanto se, al contrario, il ragazzo non è adeguatamente sorretto le frustrazioni ripetute, il senso di inadeguatezza e la conseguente demotivazione portano inevitabilmente all’abbandono scolastico che lascia molti segni anche a livello psicologico per il resto dell’esistenza.

(Fonte: Prof.ssa Chiara Frassineti).
 

martedì 15 gennaio 2013

Ecco le schede didattiche di Italiano progettate per la clsasse quarta della scuola primaria. Sono utili anche per le verifiche e modificabili per i bambini in difficoltà...
Sono state rese disponibili dall'Istituto Comprensivo della Val Nervia - Camporosso (Im).

VERSIONE .PDF                                 VERSIONE .DOC
Storia di un delfino (scheda lettura) (pdf 1 pagina) |Storia di un delfino (scheda lettura)
Storia di un delfino (scheda comprensione) (pdf 1 pagina) |Storia di un delfino (scheda comprensione)
Storia di un delfino (scheda comprensione dsa) (pdf 1 pagina) |Storia di un delfino (scheda comprensione dsa)
Scheda per la valutazione lettura e comprensione (pdf 1 pagina)|Scheda per la valutazione lettura e comprensione
I delfini (testo informativo) (pdf 2 pagine) |I delfini (testo informativo)
Insalata di regole (pdf 1 pagina)|Insalata di regole
La porticina verde-Il soldato e la bambina (pdf 2 pagine) |La porticina verde-Il soldato e la bambina
Nomi, aggettivi e pronomi (pdf 1 pagina)|Nomi, aggettivi e pronomi
La gallina ubriaca-Una colonia di cimici (lettura e comprensione) (pdf 2 pagine) |La gallina ubriaca-Una colonia di cimici (lettura e comprensione)
Dentro la parola (pdf 1 pagina)|Dentro la parola
Dal fiorista (pdf 1 pagina)|Dal fiorista
Il capo della banda (pdf 1 pagina)|Il capo della banda
Analisi grammaticale (pdf 1 pagina)|Analisi grammaticale
A ciascuno il suo! (pdf 1 pagina)|A ciascuno il suo!

(Fonte Maestra Chicca Petruzzi).

lunedì 14 gennaio 2013


Attraverso le avventure di Emi, Mimmo e il loro gattino Miao i bambini sono guidati in un percorso di apprendimento della lettura e della scrittura.
Il testo di Emanuela Duca si basa sull’associazione di suoni, immagini, storie, gesti e musica per aiutare la memorizzazione di grafemi e sillabe in modo divertente, veloce e graduale.
Sin dalle prime pagine i bambini riusciranno a leggere tutte le parole presentate; piano piano, con calma, passo dopo passo, entreranno nel fantastico mondo della lettura creando un clima di gratificazione e serenità.

La maestra Chicca Petruzzi mi ha inviato una serie di dettati molto utili per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica. Sono dettati che fanno parte di alcune batterie di test molto famose, singolarmente sono utilissimi all'insegnante come verifiche e per determinare i livelli di apprendimento e di competenza!

Clicca sui links per visualizzarli e scaricarli:
 
Vi segnalo una bella proposta educativa... si sa più se ne parla meglio è!!! E' un modo per poterne parlare in classe con spensieratezza... Ecco a voi un calendario 2013 con le immagini di famosi attori dislessici! E' scaricabile gratuitamente (vedi il link a fine articolo)!

Vi lascio con una citazione...
Esistono muri di diversa consistenza e forma, da scavalcare, abbattere...
I muri che si incontrano quando sei dislessico sono formati da milioni di parole, segni incomprensibili, che volteggiano nella testa in una danza caotica senza senso...
Questi muri non sono da abbattere o scavalcare, sono da comprendere, trovando i giusti sistemi compensativi per ogni bambino. Bisogna educare i bambini alla conoscenza e formare gli insegnanti affinchè trasformino, ciò che è difficoltà, in amore per la conoscenza, con gli strumenti giusti. Se la conosci...la dislessia è un disturbo con cui si può felicemente convivere... 
Molte barriere sono anche formate da inutili pregiudizi, da ignoranza e poca sensibilità... l'arma giusta è la corretta informazione e una didattica delle emozione e dei sentimenti in grado di sviluppare e accrescere l'empatia, la sensibilità e la solidarietà!
Ecco il link per visualizzare o scaricare gratuitamente il calendario 2013 (versione .pdf)!!!!!! Clicca qui... :-) 

giovedì 10 gennaio 2013

La Regione Lombardia, Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, in applicazione dell’art. 4, commi 4 e 5, della Legge regionale 6 dicembre 1999, n. 23, con delibere annuali definisce le modalità di erogazione dei contributi per l'acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati con l’obbiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso l'utilizzo di tali strumenti.
Come negli anni scorsi è stato approvato il Bando per l’erogazione di contributi per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati (legge regionale 23/99).
Le domande di contributo potranno essere presentate entro il 13 marzo 2013.
I contributi sono assegnati nella misura del 70% del costo complessivo dell’ausilio, procedendo dall’inizio della graduatoria fino all’esaurimento del budget.

Per i ragazzi con DSA  (legge regionale 4 del 2 febbraio 2010) è possibile richiedere contributi per acquisto di PC e software specifico in base ad un progetto individualizzato redatto dallo specialista.

PER LE ALTRE REGIONI INFORMATEVI SUL SITO DELL'AID E PRESSO LA VOSTRA ASL DI RIFERIMENTO...

- Anche la città di Matera interviene con aiuti per i bambini e ragazzi con DSA...stavolta provengono dal Comune!  Clicca il link per info...

mercoledì 9 gennaio 2013

 
PER I DSA: Specialmente utile in caso di "comorbilità" (Disabilità + DSA)...

 La normativa fiscale prevede alcune tipogie di oneri "deducibili" (dal reddito) o spese "detraibili" (dalle imposte)... cioè a dire:
  • "deducibili" = le spese sono scomputate dal "reddito imponibile" (prima di calcolare l'irpef - imposta sul reddito delle persone fisiche)
  • "detraibili" = una volta calcolata l'irpef (che a sua volta si calcola "a scaglioni" sul reddito imponibile con aliquote progressive),  le spese "detraibili" possono essere portate in diminuzione appunto dall'imposta dovuta (irpef),  ma solo in una data percentuale della spesa medesima (normalmente il 19% della spesa, per gli oneri detraibili).
Nello specifico,  vediamo di tracciare alcune tipologie:

 1) sono deducibili ai fini irpef  (...tra le altre)   (ex art. 10 dpr n. 917/86; comma 1; lett b).
 "le spese mediche e quelle di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione, sostenute dai soggetti indicati nell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104."

Lo stato di disabilità comprende anche, potenzialmente, i "disturbi di apprendimento" (vedi art. 3 legge 104/92; allegata)

  • art. 3 Legge n. 104/92
"E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
2. La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative.
3. Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici"

Al contempo lo stato di disabilità di cui all'art. 3 della legge 104/92 deve essere accertato da una commissione medica presso la ASL (vedi art. 4 legge 104/92; allegata)

  • art. 4 Legge n. 104/92
"Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell'intervento assistenziale permanente e alla capacità complessiva individuale residua, di cui all'articolo 3, sono effettuati dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di cui all'articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n. 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali."
Nei casi di cui sopra, ove sussista uno status di certificata disabilità le spese sono pertanto "deducibili" dal reddito (ossia, come detto sopra, portate in diretta diminuzione del reddito imponibile), alternativamente
a) o direttamente dal soggetto portatore di disabilità (es.: il disabile adulto non a carico di nessuno);
b) oppure sono deducibili dal reddito del familiare di cui il disabile sia a carico (es. tipico: i genitori del bambino disabile);

2) detrazioni forfetarie per carichi di famiglia  (ex. art. 12 dpr n. 917/86) 
l'articolo 12 del TUIR  prevede le detrazioni per "carichi di famiglia" (detrazioni = in diminuzione diretta dell'irpef) ebbene, la norma prevede che spetta una detrazione per ogni figlio, e la detrazione è più elevata per i figli minori di tre anni. La medesima norma, inoltre, prevede che per i figli "portatori di handicap" una specifica ulteriore detrazione:
 "Le predette detrazioni sono aumentate di un importo pari a 220 euro per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104." 
Ed è questa credo la richiesta specifica del datore di lavoro nel caso di specie, al fine di capire se il dipendente possa pregiarsi o meno della predetta agevolazione.
Attenzione: anche in questo caso la norma parla di disabilità ex art. 3 Legge n. 104/92  (cioè a dire disabilità certificata dalla commissione medica competente)

3) sono detraibili ai fini irpef  (...tra le altre) le seguenti spese  (ex art. 15 dpr n. 917/86; comma 1; lett c).
 Sono inoltre detraibili dall'irpef, alcune altre spese in particolare si segnala l'art. 15 del TUIR che al comma 1, lett. c) prevede che possono essere detratte, entro i limiti del 19% del relativo ammontare: 
"Le spese sanitarie, per la parte che eccede 129,11 euro. Dette spese sono costituite esclusivamente dalle spese mediche e di assistenza specifica, diverse da quelle indicate nell'articolo 10, comma 1, lettera b), e dalle spese chirurgiche, per prestazioni specialistiche e per protesi dentarie e sanitarie in genere.
Ai fini della detrazione la spesa sanitaria relativa all' acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l'indicazione del codice fiscale del destinatario.
Le spese riguardanti i mezzi necessari all'accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione e al sollevamento e per sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l'autosufficienza e le possibilità di integrazione dei soggetti di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si assumono integralmente. "
 Tali spese sono detrabili entro i limiti del 19% del relativo ammontare  (detraibili= ossia portate in diminuzione dell'irpef)

NB: per far valere queste detrazioni occorre fare la dichiarazione dei redditi: modello 730 o modello UNICO

La voce in oggetto quindi comprende
 3.1)  tutte le spese mediche che eccedono l'importo di euro 129,11  (e possono essere sostenute anche da persone normodotate, non svantaggiate) esempio:
a) le spese mediche in genere; ecc.
b) farmaci (documentati con scontrino parlante; ossia completo di codice fiscale del contribuente)
c) tutti i ticket sanitari (esami specialistici, ecc.)
d) spese chirurgiche, dentistiche; spese mediche specialistiche; (anche psicologo); ecc.ecc.

3.2) per quanto riguarda l'ultima tipologia ossia le "spese riguardanti i mezzi necessari all'accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione e al sollevamento e per sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l'autosufficienza e le possibilità di integrazione dei soggetti di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104"  occorre invece fare attenzione. Tali detrazioni spettano solo se sostenute a beneficio di "persone portatrici di handicap".In questo caso tali spese possono riguardare potenzialmente anche persone con forme di DSA  (..forse le forme particolarmente gravi di DSA), ad ogni modo vale quanto detto sopra: tale status di disabilità deve essere certificato dalla commissione medica competente presso la ASL.

Chiaramente quelle affrontate non esauriscono tutte le agevolazioni fiscali verso i portatori di handicap.
In allegato potete trovare un interessante opuscolo messo a disposizione direttamente dalla Agenzia entrate, che cerca di fare il punto sull'argomento per quanto attiene alle agevolazioni fiscali verso le persone disabili; oltre che la "Legge-quadro" del 5 febbraio 1992, n°104 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (@copyright sito Handylex.org)


martedì 8 gennaio 2013

In questo articolo, con lo scopo di aiutare i docenti a progettare persorsi utili di tipo didattico-educativo, vengono considerati soprattutto i problemi relativi alla scuola e quali possono essere gli obiettivi educativi e scolastici coerenti allo sviluppo cognitivo, emotivo, affettivo e sociale dei bambini e dei ragazzi con sindrome di Down. In particolare sono considerate le seguenti aree: sviluppo comunicativo e sociale, autonomie, gioco, disegno, lettura e scrittura, aritmetica, ulteriori conoscenze e competenze. 

Ecco alcune informazioni utili provenienti dal sito http://www.sindrome-down.it/
(Fonte: http://www.sindrome-down.it/).
  • AUTISMO E COMUNICAZIONE FACILITATA Un metodo per facilitare la comunicazione nei soggetti autistici. Si tratta di una tesi realizzata e condivisa online da un’insegnante di sostegno.
  • ISAAC-ONLINE Sito dell’ISAAC - The International Society for Augmentative and Alternative Communication (ISAAC) works to improve the lives of children and adults who use AAC. ISAAC’s vision is that AAC will be recognized, valued and used throughout the world. ISAAC’s mission is to promote the best possible communication for people with complex communication needs.
  • AUTISMO ONLINE Una guida pratica per genitori, e non solo, per non perdersi nel labirintico mondo dell’autismo.
  • AUTISMO PARLIAMONE Sito nato dalla volontà di genitori che non vogliono arrendersi alla patologia dei propri figli, è utile a tutti coloro che vogliano informarsi e confrontarsi con altri, propone infatti interessanti spazi di interazione e confronto quali un forum e una chat e la possibilità di fruire dell’aiuto gratuito di esperti.
  • EMERGENZA AUTISMO Portale di informazione e ricerca rivolto a professionisti e genitori di persone con disturbi dello spettro autistico: prevenzione, diagnosi, trattamenti medici e sostegno scolastico in informazioni, documenti, news e testimonianze.
  • AUTISMO TRIVENETO Sito curato da genitori associati ad Autismo Italia, Autisme Europe, ANGSA.
  • SPECIALE AUTISMO L’autismo in prospettiva scientifica e storica, strumenti di osservazione e valutazione, interventi e metodi riabilitativi ed educativi, risorse disponibili.
  • BMA: BIBLIOTECA MULTIMEDIALE AUTISMO Aggiornato archivio online sull’autismo, ideato e realizzato dall’associazione Onlus “Gli Argonauti”. All’interno del sito sono raccolti articoli, descrizioni e link sull’autismo. E’ inoltre presente una sezione dedicata alle leggi italiane sull’handicap.
  • UN FUTURO PER L’AUTISMO Sito dell’omonima associazione ONLUS, costituita quasi esclusivamente da genitori, dedicata a migliorare la qualità della vita delle persone con autismo. Interessanti dal punto di vista pedagogico-didattico i percorsi conoscitivi della sezione “documenti ”
  • GENITORI CONTRO AUTISMO Portale nato dall’impegno e collaborazione di alcuni genitori con un gruppo di medici e terapisti, sostiene la trattabilità dell’autismo e fornisce una quantità di documenti e consigli/suggerimenti utili per i genitori e gli insegnanti, oltre alla possibilità di scambiare e condividere con altri esperienze e risultati in spazi virtuali interattivi.
  • EDUCAZIONE DEL BAMBINO AUTISTICO Consigli e indirizzi per chi ha necessità di approfondire strategie educative efficaci per insegnare alle persone autistiche e per gestire i loro problemi di comportamento.
  • PROGRAMMI ABA Raccolta di indicazioni, esempi, programmi, per l’applicazione delle tecniche e principi comportamentali ABA (Applied Behaviour Analysis: Analisi Comportamentale Applicata) nei bambini con autismo. (Io cresco )
  • HABITAT PER L’AUTISMO Sito dell’omonima associazione onlus, impegnata in progetti di ricerca e divulgazione sui diversi aspetti della condizione autistica.
  • ASPERGER.IT Sito del “Gruppo Asperger”, ha finalità di divulgazione scientifica e supporto rispetto ai disturbi riconducibili alla sindrome di Asperger, altrimenti conosciuta come Disturbo pervasivo dello sviluppo.
 
Vi segnalo anche ZAC Browser specifico completamente gratuito per i bambini con autismo o sindrome autistica, è privo di elementi disturbanti quali un numero eccessivo di colori o particolari e propone una selezione di attività e giochi selezionati per la loro adeguatezza ai bisogni dei bambini con disturbi che interessano la sfera socio-affettiva.
 
ALCUNI UTILI DOCUMENTI INFORMATIVI

lunedì 7 gennaio 2013


Legge 170 art.6 flessibilità di orario per i genitori di figli dislessici

Per i dipendenti pubblici genitori di dsa, riguardo alla flessibilità di orario, è uscita questa circolare. Per le altre categorie di lavoratori si rinvia ai contratti nazionali che dovrebbero darne specifica ma al momento non ci sono notizie...
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DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA
Circ. n. 9/2011
Alle Amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001

OGGETTO: trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale - presupposti - rivalutazione delle situazioni di trasformazione già avvenute alla data di entrata in vigore del d.l. n. 112 del 2008, convertito in l. n. 133 del 2008.
 ……. (omissis)….. Altra situazione meritevole di tutela è poi quella dei famigliari di studenti che presentano la sindrome DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). Questa sindrome, che si riferisce alle ipotesi di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, è stata oggetto di un recente intervento normativo con la legge n. 170 del 2010, con il quale sono state previste apposite misure di sostegno e all'art. 6 è stato stabilito che "I famigliari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili.". La norma fa poi rinvio ai contratti collettivi per la disciplina delle modalità di esercizio del diritto e, pertanto, la concreta attuazione del diritto è subordinata alla regolamentazione da parte dei contratti stessi. Comunque, la posizione di questi dipendenti deve essere considerata come assistita sin da subito da una tutela particolare e, quindi, deve essere valutata nell'ambito di quanto già previsto dal citato art. 7, comma 6, del d.lgs. n. 165 del 2001 e dai CCNL vigenti in ordine alla flessibilità dell'orario.

(Fonte: Laura, mamma di un bambino dislessico.)

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