lunedì 20 ottobre 2008

Diverse sono state le iniziative contro il decreto del Ministro Gelmini. Oltre agli scioperi nazionali del personale docente e ata, giravano dei messaggini in cui si proponeva di scrivere una e-mail al presidente della Repubblica Italiana pregandolo di non firmare il decreto. Ci risiamo, alcuni giorni fa ho ricevuto una e-mail da parte di una amica, in cui si "consiglia agli insegnanti e agli italiani che vedono questa riforma come negativa" di protestare ancora una volta (attraverso il sito http://www.quirinale.it precisamente nella sezione "la posta") inviando un'altra nuova lettera al Presidente della Repubblica Napolitano. Questa è la bozza che mi è arrivata:

Egregio signor Presidente,
ci scusiamo di tediarla ancora ma la risposta alla valanga di email che abbiamo inviato non ci convince.
La nostra Costituzione recita : “Art. 74. Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.” – “Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere…. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti” – “Art. 91. Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.”
Quest’anno è stato festeggiato il 60° anniversario della nostra splendida Carta Costituzionale, temiamo fortemente che di questo passo toccherà a Lei commemorarne la morte.
E’ di oggi la notizia delle classi ghetto per stranieri, proprio in Italia dove da decenni si sono chiuse le scuole e le classi speciali per garantire l’integrazione dei diversabili.
I decreti prodotti da questo Governo e passati in Parlamento a colpi di fiducia (forse anche tra le loro fila qualcuno percepisce un pericolo per diritti costituzionali inalienabili) hanno prodotto leggi che sono marcatamente in contrasto con la Costituzione.

Ed allora siamo andati a rileggerla la Costituzione, noi poveri ignoranti docenti, cittadini, studenti, nonni, lavoratori che percepiamo questo grave attacco e che DOBBIAMO CHIEDERE a Lei, garante per tutti noi, di proteggerla e di assicurare che se si ritiene di doverla cambiare si proceda come previsto per legge Costituzionale.

L'articolo 9 recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica." Ed invece che promuovere lo sviluppo e la ricerca si sta facendo un sabotaggio a questi due fondamentali di una civiltà evoluta come dovrebbe essere la nostra.

L’articolo 33 recita "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.".

L’articolo 34 recita "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."

A colpi di tagli alle risorse si sta riformando la scuola dello Stato infischiandosene delle legittime procedure; addirittura in un decreto sulla sanità si inserisce un articolo, per nulla pertinente, sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche invadendo le competenze delle Regioni e violando, ancora una volta, il TITOLO V della Costituzione.

Se vogliamo ironizzare la sanità è correttamente chiamata in causa: la scuola massacrata va in ospedale!!!!!

Ancora una volta vogliamo ricordare Calamandrei che Lei certamente conosce meglio e più di noi e che aveva già capito tutto nel 1950, allora venivamo fuori dal fascismo oggi pericolosamente ci stiamo rientrando!!!!

La salutiamo con 3 piccole citazioni
TINA ANSELMI
"Dobbiamo rivendicare il diritto di esserci, perché la democrazia è un cammino difficile, ma non ci sono alternative a questa strada della libertà e della solidarietà".
ANTONIO GRAMSCI
“La cultura [...] è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.”
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.”
Con stima e fiducia (fine)
Infine vi dico che tocca a voi scegliere cosa fare...sicuramente è un modo per protestare.
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