martedì 20 dicembre 2011

E' da un po' di anni che noto una strana tendenza... un numero impressionante di bambini e ragazzi ogni anno vengono certificati come Dislessici (o con DSA). Secondo me questo è un dato allarmante perchè indica un grosso problema nella prevenzione, diagnosi e poi correttezza negli interventi educativi e didattici... che sicuramente sono adatti ad ogni bambino ma non bastano nel caso di altri tipi di disabilità.
Sembra che la Dislessia venga utilizzata come "strategia" da parte di genitori e alcuni specialisti per dar una mano ai bambini che mostrano delle difficoltà non individuate o meglio ancora per evitare la certificazione di disabilità e handicap e per non avere l'insegnante di sostegno... tutto questo per la paura che il proprio figlio venga etichettato come "handicappato". Naturalmente questa è un mezzo errato perchè non fa affrontare realmente il problema... anzi si crea un danno al bambino stesso per non parlare poi della correttezza nei confronti dei veri dislessici...

Mi ricordo ancora, per esperienza personale, che una bambina con diagnosi DSA una volta ripetuti i test (per rinnovare la certificazione durante il passaggio tra scuola emementare-media), gli specialisti si sono accorti che non quadrava qualcosa... successivamente la bambina è stata certificata come ritardo mentale di tipo medio!!!!

Questo allarme si sta diffondendo per fortuna... infatti diversi enti ed istituti cominciano a denunciare questa tendenza!!! Vi consiglio di leggere questi articoli (sotto i links)... con opinioni contrastanti... voi cosa ne pensate?

-Italia, la dislessia è troppo diffusa per essere vera http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/434639/



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2 commenti:

  1. Vorrei sugerire anche un nuovo punto di vista sulla dislessia.
    In questo ultimo anno, tra ripetizioni e doposcuola, ho seguito molti bambini definiti disclessici. Il fatto però è che questi bambini o avevano un problema di ansia (causata da atteggiamenti e pressioni dei genitori) nei confronti delle prestazioni scolastiche, o erano bambini che, di anno in anno, avevano accumulato lacune (mai recuperate) nei programmi delle varie materie perchè i genitori avevano abbandonato i figli a loro stessi per fare i compiti, senza quindi controllare se li svolgevano con attenzione o nel modo giusto.
    Alcuni esempi:
    - ad una bambina CERTIFICATA dilessica, che non riusciva a leggere un testo ad alta voce, ho spiegato che poteva leggere prendendosi tutto il tempo necessario, senza sentirsi sotto pressione; adesso legge qualunque cosa con una scorrevolezza superiore anche agli altri bambini.
    - una ragazzina delle medie con un disturbo di apprendimento non meglio precisato ha sempre avuto insegnanti di sostegno che non l'hanno mai stimolata nello studio e una madre che non voleva fare fatica per aiutarla nei compiti; nelle prime settimane delle mie ripetizioni ho impedito a questa ragazzina di usare la sua dubbia difficoltà di apprendimento per non studiare o fare i compiti e adesso è in grado di gestire in modo indipendente il suo impegno con la scuola, ottenendo buoni risultati e, solo a volte, avendo qualche difficoltà (che comunque non sono diverse da quelle che ogni tanto hanno anche altri studenti).
    Quindi la mia conclusione è questa: non metto in dubbio che la dislessia sia un problema reale e non qualcosa di inventato, ma sono molto seccata nel vedere come negli ultimi tempi questa venga usata come scusa, soprattutto dai genitori, per non mettersi lì più con le maniche rimboccate ad aiutare gli studenti a risolvere le loro difficoltà con la scuola come si è sempre fatto per decenni, prima di chiedersi se i mancati miglioramenti possano essere causati dalla dislessia.

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