Ecco finalmente una presa di posizione verso le prove invalsi... adesso noi docenti abbiamo la possibilità di dimostrare il nostro dissenso verso queste prove... io già in passato ho pubblicato articoli in cui la mia posizione è molto chiara (leggi anche: http://biancosulnero.blogspot.it/2010/04/prove-invalsi-e-disabilita.html, http://biancosulnero.blogspot.it/2011/05/invalsi-pro-o-contro-un-articolo-di.html): in poche parole non credo assolutamente nel progetto INVALSI, sia per le modalità di progettazione e sviluppo sia per gli obiettivi definiti...
Ecco un articolo comparso su un giornale online:
La protesta contro il test Invalsi si fa sempre più dura e prende la
forma dello sciopero. A partire da domani fino al 16 maggio il personale
della scuola incrocerà le braccia per protestare contro la «scuola-quiz
che smantella l’istruzione». La protesta è indetta dai Cobas e Pietro
Bernocchi, portavoce nazionale, ne spiega le motivazione: «I signori
Invalsi e Miur, dopo aver ripetutamente modificato le date dei loro
ridicoli quiz, stanno spingendo la grande maggioranza dei presidi a
esercitare minacce e illegali pressioni su docenti e studenti affinché
non si sottraggano alla distruttiva farsa degli indovinelli Invalsi».
Il calendario delle prove prevede domani e venerdì il test alle
Elementari, giovedì alle Medie e il 16 maggio alle Superiori. Proprio
per l’ultima data è prevista anche una mobilitazione degli studenti che
comprenderà proprio il «boicottaggio» del test. «L’Invalsi – dichiara
Mariano Di Palma, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti –
non vengono somministrati a campione, anzi sono tracciabili, ignorano
deliberatamente degli importanti elementi d’indagine statistica
(contesti socio-economici di provenienza, creatività o differenze
personali, alunni con disabilità, etc) e non hanno pertanto nessuna
validità scientifica e nessun’altro scopo se non quello di essere uno
strumento ambiguo da agitare per giustificare le politiche scolastiche
più scellerate».
Di tutt’altro parere il movimento italiano dei genitori che si dice
preoccupato per gli scioperi annunciati. «Riteniamo che i test Invalsi
siano una metodologia positiva, poiché consentono una valutazione degli
apprendimenti oggettiva e omogenea su tutto il territorio nazionale. Da
questo punto di vista possono quindi rappresentare anche uno stimolo per
studenti e docenti. Siamo preoccupati dalle dichiarazioni di alcuni
insegnanti di boicottare i test – ha detto Maria Rita Munizzi,
presidente del Moige -. Sicuramente le prove possono essere
ulteriormente perfezionate, solo l’esperienza potrà mostrarci quali
saranno le modifiche necessarie da apportare ma la strada intrapresa è
corretta. Essa rappresenta un significativo passo verso il miglioramento
dell’intero sistema scolastico, che consentirebbe di allinearci agli
altri paesi europei nei quali questa pratica è molto consolidata».
Ma la protesta non si ferma. Per i Cobas i quiz sopravvalutano alcune
materie rispetto ad altre, anche perché – dicono – per allenarsi a fare
i test si toglie tempo al resto e la valutazione delle risposte non è
oggettiva. E intanto arriva il resoconto dell’ultimo Rapporto Invalsi
sugli esami di maturità che sembra avvalorare le parole del ministro del
Lavoro, Elsa Fornero, sul fatto che i giovani «sanno troppo poco» e non
conoscono nemmeno l’italiano. Errori di interpunzione, scarsa
conoscenza del significato delle parole, ignoranza degli argomenti
affrontati: sono solo gli errori più evidenti, ma né i presidi né gli
organismi rappresentativi degli studenti condividono il parere di
Fornero. «I nostri giovani sanno troppo poco. Non conoscono le lingue,
l’italiano compreso, e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno
fare di conto» ha affermato il ministro e l’analisi dell’Istituto
nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e
formazione (Invalsi) sui temi dell’anno scolastico 2009-2010 ha dato
ragione a questo giudizio.
(Fonte: http://www.ultimaora.net/).
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