domenica 23 febbraio 2014

Nell’area dei “bisogni educativi speciali”, è possibile individuare tre grandi sotto-categorie:
- della disabilità;
- dei disturbi evolutivi specifici;
- dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (allievi stranieri).

All’interno dei disturbi evolutivi specifici rientrano:
- i DSA (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia);
- i deficit del linguaggio;
- i deficit delle abilità non verbali;
- i deficit della coordinazione motoria;
- i deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD).

Da questa classificazione si evince che, con l’acronimo BES, si identificano diverse categorie di allievi con difficoltà di apprendimento a cui però la legge, e di conseguenza la scuola, deve rispondere con criteri differenti.

Nell’area dei “bisogni educativi speciali”, è possibile individuare tre grandi sotto-categorie:
- della disabilità [7];
- dei disturbi evolutivi specifici;
- dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (allievi stranieri).

All’interno dei disturbi evolutivi specifici rientrano:
- i DSA (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) [8];
- i deficit del linguaggio;
- i deficit delle abilità non verbali;
- i deficit della coordinazione motoria;
- i deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD).

Da questa classificazione si evince che, con l’acronimo BES, si identificano diverse categorie di allievi con difficoltà di apprendimento a cui però la legge, e di conseguenza la scuola, deve rispondere con criteri differenti.

Come intervenire in presenza di alunni con BES?
È necessario elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, attraverso la redazione di un piano didattico personalizzato (PDP), che serva come strumento di lavoro per gli insegnanti e per documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

Cosa può fare la scuola?
La scuola, fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, sulla base di attente considerazioni didattiche e psicopedagogiche, può intervenire con strumenti compensativi o misure dispensative [9].

Misure educative e didattiche di supporto
Agli studenti con BES è garantito:
- l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico, che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
- l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;
- per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero [10].

Agli studenti con BES sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione.
- See more at: http://www.laleggepertutti.it/38846_bisogni-educativi-speciali-bes-aspetti-pedagogici-e-normativi#sthash.aOlwgPaf.dpuf
Nell’area dei “bisogni educativi speciali”, è possibile individuare tre grandi sotto-categorie:
- della disabilità [7];
- dei disturbi evolutivi specifici;
- dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (allievi stranieri).

All’interno dei disturbi evolutivi specifici rientrano:
- i DSA (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) [8];
- i deficit del linguaggio;
- i deficit delle abilità non verbali;
- i deficit della coordinazione motoria;
- i deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD).

Da questa classificazione si evince che, con l’acronimo BES, si identificano diverse categorie di allievi con difficoltà di apprendimento a cui però la legge, e di conseguenza la scuola, deve rispondere con criteri differenti.

Come intervenire in presenza di alunni con BES?
È necessario elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, attraverso la redazione di un piano didattico personalizzato (PDP), che serva come strumento di lavoro per gli insegnanti e per documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

Cosa può fare la scuola?
La scuola, fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, sulla base di attente considerazioni didattiche e psicopedagogiche, può intervenire con strumenti compensativi o misure dispensative [9].

Misure educative e didattiche di supporto
Agli studenti con BES è garantito:
- l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico, che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
- l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;
- per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero [10].

Agli studenti con BES sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione.
- See more at: http://www.laleggepertutti.it/38846_bisogni-educativi-speciali-bes-aspetti-pedagogici-e-normativi#sthash.aOlwgPaf.dpuf
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