domenica 15 febbraio 2015

E' una domanda molto frequente, poichè è prassi dell'insegnante correggere per poi ottenere un cambiamento e una crescita nell'alunno. Nei casi degli alunni BES o con DSA la questione si complica notevolmente, c'è chi lo trova ingiusto e poco professionale; c'è chi lo vede proprio come una mancata sensibilità nei confronti degli scolari. Come comportarsi? Quale sarebbe la prassi corretta?

La gestione degli errori di ortografia di un bambino disortografico è molto rilevante, non sarebbe giusto “sorvolare” del tutto sugli errori commessi dal bambino, che potrebbe essere interpretato come una voluta mancanza di attenzione verso i suoi reiterati errori. Ovvio è  impossibile pensare ad una correzione tradizionale, con tanto di sottolineature in rosso di ogni singolo sbaglio, quello che consiglio è di concordare con la famiglia e il  bambino una modalità di gestione dell’errore che rileva le “categorie” di errori (per esempio, tutte le doppie, tutti gli accenti, eccetera), da annotare in forma marginale sul compito dell’alunno, il quale saprà, essendogli stato spiegato dall’insegnante, che quelle annotazioni marginali si riferiscono ad errori più volte commessi. Tutto ciò deve essere menzionato nel PDP.
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