domenica 10 marzo 2024


L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) è un disturbo neurobiologico che può influenzare la capacità di un bambino di prestare attenzione, controllare l'impulsività e l'iperattività. In ambito scolastico, ciò può tradursi in difficoltà di apprendimento, condotte dirompenti e bassa autostima, NON ATTRIBUIBILI A DEFICIT DELL'INTELLIGENZA.

In mancanza di una vera tutela, dopo la legge 170 del 2010 negli anni l’argomento quindi è stato inglobato nelle disposizioni sui BES. Il Ministero dell'Istruzione ha emanato la direttiva MIUR n. 27 del 27 dicembre 2012, che fornisce indicazioni specifiche a insegnanti, educatori e genitori su come supportare adeguatamente gli alunni con ADHD.

La Direttiva ricapitola e fa riferimento:
  • i principi alla base dell’inclusione in Italia;
  • il concetto di Bisogni Educativi Speciali approfondendo il tema degli alunni:
  1. con disturbi specifici;
  2. con disturbo dell’attenzione e dell’iperattività;
  3. con funzionamento cognitivo limite.
PUNTI DA CONSIDERARE

La scuola, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti sanitari, è tenuta a redigere un PDP per ogni alunno con ADHD. Il PDP specifica gli obiettivi educativi e le strategie didattiche personalizzate per il bambino, in linea con il suo profilo di funzionamento.

Risulta importante la formazione per i docenti. La formazione specifica sull'ADHD è fondamentale per i docenti, in quanto permette loro di comprendere le peculiarità e le difficoltà degli alunni con questo disturbo, nonché di mettere in atto strategie di gestione efficaci e inclusive.

Collaborazione sinergica con la famiglia: La collaborazione tra scuola e famiglia è un elemento chiave per il successo scolastico e il benessere dell'alunno con ADHD. La comunicazione aperta e il confronto costruttivo tra i diversi attori coinvolti permettono di creare una rete di supporto solida e personalizzata.

Difficoltà comuni e possibili soluzioni educativo-pedagogiche:

1. Difficoltà di attenzione

Strategie didattiche:
  • Suddivisione dei compiti in unità più piccole e gestibili.
  • Feedback frequenti e rinforzi positivi mirati.
  • Impiego di timer e segnali visivi per la scansione del tempo.
Tecnologie assistive:
  • Software di sintesi vocale per facilitare la comprensione del testo.
  • Registratori vocali per supportare l'apprendimento e la memorizzazione.
  • App per la gestione del tempo e l'organizzazione dei compiti.
2. Comportamento dirompente

Strategie di gestione:

  • Definizione di regole chiare, coerenti e condivise all'interno della classe.
  • Insegnamento di strategie di autocontrollo e autoregolazione emotiva.
  • Implementazione di un sistema di premi e sanzioni, concordato e trasparente.
Interventi psicoeducativi mirati:
  • Parent training per supportare i genitori nella gestione del comportamento del bambino a casa.
  • Training di abilità sociali per migliorare le capacità relazionali e l'interazione con i pari.
3. Bassa autostima

Strategie di rafforzamento positivo:
  • Incoraggiamento costante e valorizzazione dei successi, anche minimi, del bambino.
  • Promozione di esperienze di successo in vari ambiti scolastici ed extrascolastici.
  • Favorimento dell'inclusione sociale e della partecipazione attiva alle attività di classe.
E' fondamentale sottolineare che ogni bambino con ADHD presenta un profilo di funzionamento unico e necessita di un approccio individualizzato e personalizzato. La collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti è fondamentale per la creazione di un ambiente scolastico inclusivo e supportivo, che permetta all'alunno con ADHD di esprimere al meglio il proprio potenziale.

DA RICORDARE CHE: è necessario considerare la possibilità che un bambino/ragazzo abbia diagnosi in comorbilità con l’ADHD e viceversa. Quindi oltre alla diagnosi o accertamento di ADHD può coesistere un altro quadro clinico deficitario con altri disturbi o disabilità. In questo caso c'è un aggravamento e le sole misure descritte sopra potrebbero NON bastare; risulta utile sicuramente approfondimenti diagnostici (con la possibilità di ottenere così l'insegnante di sostegno L. 104/92).

Quindi l'assegnazione di un insegnante di sostegno ad un alunno con ADHD non è automatica. L''insegnante di sostegno può essere assegnato ad un alunno con ADHD se ci sono:

-Difficoltà di apprendimento: se l'ADHD compromette significativamente il processo di apprendimento dell'alunno, ostacolando il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti per il suo anno di corso.

-Comportamento dirompente: se l'alunno presenta un comportamento dirompente grave e persistente che ostacola il regolare svolgimento delle attività didattiche e la sicurezza in classe.

-Comorbilità: se l'ADHD è associato ad altri disturbi o disabilità che ne aggravano la gravità e l'impatto funzionale.

INOLTRE...
E' importante non aspettarsi risultati immediati. Il miglioramento del bambino con ADHD è un processo graduale che richiede tempo, pazienza e perseveranza. Il successo dell'intervento educativo non si misura solo in termini di voti scolastici, ma anche in termini di benessere psicologico, autostima e capacità di relazionarsi con gli altri.

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